L’inchiesta della procura di Milano che ha decapitato il direttivo della Curva Nord dell’Inter, portando in carcere alcuni dei principali capi ultra’, non poteva non avere conseguenze anche dal punto di vista pratico: a partire dalla gara di questa sera contro il Torino, al secondo anello verde di San Siro non ci sara’ piu’ lo storico striscione “Curva Nord”, che verra’ sostituito da quello con la nuova scritta “Dal 1969… uniti fieri mai domi” (in trasferta, invece, la Nord sara’ rappresentata dal drappo “Secondo anello verde”).
Conseguenza della bufera che ha sconvolto sia la curva nerazzurra che quella dei dirimpettai rossoneri, con il direttivo del tifo interista che ha diramato un lungo comunicato nel quale ha fatto il punto sulla situazione e tracciato le linee guida per il futuro. “E’ giusto riconoscere come la deriva che ci ha travolto sia stata anche conseguenza della nostra leggerezza nel monitorare la gestione organizzativa ed economia della Nord – si legge -. La tempesta mediatica e giudiziaria che si e’ abbattuta sulla Nord, questa volta ha rischiato veramente di cancellare 55 anni di storia ultras nerazzurra. Il cuore della Nord pero’ si sta dimostrando piu’ forte di tutto e ne stiamo uscendo ancora una volta piu’ forti e consapevoli degli errori commessi”.
Nel comunicato si sottolinea che la struttura organizzativa della Curva Nord ricalcava quella degli analoghi gruppi ultra’ di altre tifoserie, salvo poi assumere connotati diversi negli ultimi tempi: “La nostra realta’ e’ cambiata dal momento in cui tutta la gestione di biglietti, materiale e contributi alla curva e stata concentrata su poche persone che dirigevano e controllavano tutti i conti. Questo nuovo sistema gestionale, iniziato dopo il periodo pandemico, ha permesso a poche persone di gestire progressivamente volumi di denaro sempre maggiori grazie anche all’unificazione della curva dietro un unico striscione che identificasse tutto il movimento ultras nerazzurro. Dei presunti profitti derivati da altre attivita’, poi, nessuno era a conoscenza e tutti siamo stupiti da quanto abbiamo appreso dalle ricostruzioni mediatiche”. Ora il cuore del tifo interista vuole voltare pagina, anche se la ferita resta aperta e sul fronte giudiziario l’inchiesta andra’ avanti: “Adesso, forti della pesante lezione subita e degli errori commessi, la Nord si e’ riorganizzata azzerando l’economia di curva e ritornando alla ripartizione in gruppi che coordinano il tifo rispettando la propria geografia di curva, e ripartendosi negli abituali settori storicamente occupati nel Secondo Anello Verde”.