Magenta Città della Musica risuona (e risplende) nel ‘nuovo’ Lirico, con le note per Emilio Colombo e la voce di Silvia Mendola

Splendida serata con Maddalena Miramonti e Federico Nogarotto, oltre all'appassionato lavoro di ricerca condotto dalle tre autrici del libro dedicato al grande magentino. La soddisfazione di Luca Del Gobbo

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“Tutto ciò che è vivo respira. Anche l’uomo respira, è la prima cosa che fa quando arriva al mondo. Ma annuncia la sua presenza, non con il respiro, ma con un grido. Che cos’è il grido? È un forte respiro con il suono. Così scrive, parlando della voce, il grande attore, regista e pedagogo russo Konstantin Sergeevič Stanislavskij (1863 – 1938) ne Il lavoro dell’attore su se stesso. La considerazione di Stanislavskij, seppur ovvia, ci pone dinnanzi ad un’evidenza. È un suono ad annunciare il nostro ingresso al mondo. Nonostante questo suono sia simile a tanti altri, esso è unico. E quindi la voce”.

Suono e voce. E parola, ovviamente. Venerì sera il teatro Lirico di Magenta, onusto di una storia lungo 120 anni, è tornato a splendere. Quasi 1 anno di laovri, per circa 300mila euro, hanno consentito al Comune di restituire a cittadini (ed artisti) uno dei teatri metropolitani più belli. Una reinaugurazione con platea piena ed uno spettacolo straordinario, dedicato al talento smisurato (e misconosciuto) di Emilio Colombo, tra i più grandi violinisti del Novecento, il cui nome rivive oggi non solo grazie alla bellissima opera di recupero effettuata da Totem, ma anche nell’omonima villa Liberty oggi del Comune ma edificata da lui stesso oltre 100 anni fa.

Splendido lo spettacolo grazie alla regia e alla voce calda, evocativa, magica e suadente di Silvia Giulia Mendola, artista milanese che da diversi anni ormai calca palchi e scene tra Abbiategrasso (con Maffeis Lab) e anche Magenta, con Totem e non solo. Assieme a lei il talento di due giovani come Maddalena Miramonti al piano e Federico Nogarotto al violino, lo struemento che assieme alle parole della voce narrante ha cullato gli spettatori. Legittima, comprensibile la soddisfazione del sindaco Luca Del Gobbo, che col lavoro di Alberto Lanati e degli uffici ha riportato il Lirico, diamante rappresentativo della città, icona centrale, a tornare alla sua naturale vocazione.

“EMILIO COLOMBO – COME UNO ZINGARO… IL MIO VIOLINO E LA MUSICA IN TASCA”
Testo di Anna Maria Burresi, Franca Galeazzi, Carla Salvadori

“Con un accurato lavoro di recupero di lettere, diari, articoli di giornale e foto d’epoca, messi a disposizione dagli eredi dell’artista, – ha detto Antonella Piras, ieri sul palco assieme a Giuseppe Miramonti – abbiamo ricostruito la figura di un grande musicista che nel corso della sua carriera ha avuto fama internazionale ma, quasi per ironia della sorte, è oggi poco noto ai suoi stessi concittadini. Al termine di questo lungo percorso, che ci ha portato a scoprire aspetti pubblici ma anche intimi di questa figura, abbiamo proposto al Sindaco Del Gobbo di completare il progetto realizzando un volume celebrativo che presentiamo con grande piacere nell’evento speciale del 27 dedicato a Emilio Colombo. Questo progetto aspira anche a riportare alla luce il profondo solco della grande tradizione musicale e violinistica nel quale far scorrere il futuro dei nostri tanti giovani talenti che, come Emilio, portano Magenta nel mondo con lo strumento ‘sotto braccio e la musica in tasca’”.

Esemplare il lavoro delle autrici, con la ‘nostra’ Franca Galeazzi che lo ha reso e illustrato in maniera encomiabile. Una serata bella, riuscistissima. E adesso tanti sipari sollevati, e tanta musica, tante note.. E magari, ancora delle voci così ammalianti.

Fabrizio Provera

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