“Avere in casa una categoria nazionale come la serie C certifica la qualità della preparazione atletica”. A parlare è Stefano Dubini, direttore sportivo, che aggiunge quanto siano state “straordinarie le ragazze che hanno messo testa e cuore non solo nella finale, ma incrociando le squadre più forti”. La vittoria risale a due settimane fa ma l’entusiasmo non si placa.
Sì, le ragazze di Dubini e di tutto lo staff tecnico e sportivo sono state bravissime. “Un risultato che cercavamo da tre anni, ma che era sfumato nella semifinale dello scorso anno. Ci abbiamo creduto ed è arrivato, guidato in campo da Giulia Segalini e condiviso da tutta la squadra”.
La data del 15 maggio 2024 è da incorniciare, perché nella storia il Bellinzago ha militato in serie C e D ed ora è in C con la squadra femminile, in più Mario Reggiani, allenatore e artefice sul campo del capolavoro sportivo, ha compiuto gli anni proprio il 15 maggio
Giusto per la cronaca, è bello ricordare la presenza del numero uno del calcio femminile piemontese Michelangelo Notariello che al termine della partita ha consegnato medaglie alle partecipanti e l’attesa coppa al Bulè Bellinzago, che è stata alzata dal capitano Manuela Curatitoli nella magica notte di Borgosesia.
Tra le giocatrici del Bulè si è fatta notare la più giovane, la sedicenne Aurora Lorenzani, di Magenta (maglia nera e capelli corti nella foto), da sei anni giocatrice e da quattro al Bulè. Passione nata per caso “quando ero alle elementari, perché è stato merito di mio fratello Ricky quando l’ho accompagnato sul suo primo campo a Magenta ho provato anch’io; io con le scarpe inadatte alla prova, le Converse, in un campo si sabbia, ma mi sono subito appassionata”.
E nel parlare della finale racconta “Non mi aspettavo di essere titolare, non sarei neanche entrata se una mia compagna di squadra non avesse preso nella partita precedente un cartellino giallo. La partita è stata difficile fino alla fine: 90 minuti che non mi aspettavo di giocare, ma che soddisfazione!”
Nei suoi confronti i pareri sono più che favorevoli, come si legge sulla pagella nel sito SprinteSport: “Lorenzani 8: La piccola della formazione del Bule, la classe 2007 sembra già una professionista. Gioca dietro la prima punta, sempre pronta a ricevere lo scarico e cercare l’imbucata per Gramoni alta a destra. Sa di avere sempre a disposizione il sostegno del centrocampo e non ha paura di sfruttarlo a dovere. Sudore e tanta fatica le fanno portare a casa una prestazione a dir poco ottimale”.
Un bel gioco considerando l’atmosfera della finale fatta di tifo acceso e cori che non smettevano, tanto “che quasi non ci sentivamo, ma è stata un’ulteriore prova di intesa tra di noi”, ha aggiunto Aurora.
La finale contro il Torino è finita 2-0 con il secondo gol proprio di Aurora, fatto come li fa bene “in allenamento, lo desideravo, un gol di testa, un proposito mantenuto”. Un gol di testa e con il cuore verrebbe da dire. Com’è stare in squadra con ragazze più grandi? “In prima squadra la vita è bella, più faticosa, ma mi sono trovata bene nonostante sia la più piccola, conoscevo già alcune ragazze e abbiamo fatto un bel gruppo”.
Da segnalare che nel Bulè anche l’Under 17 è arrivata alla fase nazionale del suo campionato, mentre l’Under 15 nelle prime posizioni del campionato regionale, come pure l’Under 12. “Vogliamo far sì che non sia un anno particolare”, ha annunciato Dubini, per il quale non ci sono dubbi di come sarà il dopo estate: “I propositi – sportivi e non – sono molti: dalla desta a settembre per i dieci anni della società alla realizzazione di un polo sostenibile che accompagni negli anni le bambine dai primi campionati alle esperienze più significative. In questo progetto ben si inserisce la novità che permette la continuità dato che dal prossimo anno avremo anche l’Under 19”.