Anche quest’anno l’allevatore Emanuele Oggioni di Castellazzo dè Barzi era con i suoi polli pregiati alla fiera di Inveruno. Un modo per esporre delle rarità ancora troppo poco conosciute. In particolare, uno degli esemplari più interessanti, è senz’altro la gallina della ritirata. Gallina che rischiava l’estinzione e che è stata recuperata, grazie ad un manipolo di allevatori appassionati. Oggioni ne possiede un centinaio di esemplari.
“E’ una gallina nata nel territorio – spiega – e deriva dai pollai usati dall’esercito franco piemontese durante la battaglia di Magenta. Si diffusero lungo le cascine, ma col tempo andava estinguendosi”. Al momento la gallina della ritirata è salva, ma bisogna sempre contare sugli allevatori per sperare che continui ad esistere. “Oggi siamo in 13, 14 ad allevarla – aggiunge – è una razza molto adattabile al territorio. Si nutre di semi vegetali che altre galline non mangerebbero. E’ in grado si auto riprodursi, alleva i pulcini e fa a meno della corrente elettrica per l’incubazione artificiale”.
E’ una gallina molto intelligente: “Non risponde certo al detto del cervello di gallina”. Infine la gallina della ritirata è stata riconosciuta con decreto di Regione Lombardia come piatto tipico agroalimentare della nostra regione.