Boffalora, i Venegoni ‘passano la mano’ dopo oltre 100 anni di storia industriale (e non solo)

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BOFFALORA La notizia del passaggio di mano dello storico salumificio Venegoni di Boffalora, ora nelle mani dell’imprenditore del settore food & beverage Francesco Agnello, segna un autentico spartiacque. Non stiamo infatti parlando solo di un salumificio, ma di un pezzo importante di storia industriale dell’est Ticino, con oltre 100 anni di storia alle e sulle spalle.

Bisogna infatti risalire ad Antonio Venegoni (1858-1934), uomo di origine contadina, che gestiva la sopracitata Trattoria (1880 – 1914) con annessa produzione di salumi tipici per la delizia di abituali od occasionali forestieri di passaggio con ricovero assistito anche per i loro cavalli. Dopo il Capostipite Antonio Venegoni (qui ritratto col nutrito nucleo familiare nel 1910 c.a.), ristoratore e produttore di salumi tipici, è toccato ai due figli Attilio (“il marinaretto” tra le braccia del papà) e Antonio Angelo (in grembo alla mamma) proseguire e implementare una produzione di salumi tradizionali secondo i criteri di un vero e proprio laboratorio artigianale.

I 7 lunghi anni di prigionia di Antonio Angelo nella Campagna d’Africa e poi la II° Guerra Mondiale contribuirono a frenare, e non poco, i progetti di famiglia, ma sarà l’immediato Dopoguerra e soprattutto il boom economico della fine anni 50 e poi ’60 a consentire uno sviluppo e una crescita decisamente importante per il territorio e per la piccola Distribuzione alimentare allora in grande fermento.

Come si apprende dal sito aziendale, è quindi toccato a Emilio, figlio di Attilio, poi col fattivo contributo della moglie-cugina Giuseppina, figlia di Pompeo ), dare un vero e proprio impulso industriale all’Azienda di famiglia trasformando il vecchio insediamento produttivo lungo il Naviglio Grande in una vera e propria industria di macellazione e di trasformazione delle carni nella più completa gamma di salumi tipica del territorio Lombardo di residenza.

Anche i figli di Antonio Angelo, Mario e Enea, con formazione amministrativa e commerciale, entreranno nell’Azienda di famiglia e i tempi saranno maturi per lasciare la vecchia struttura nel Centro Storico di Boffalora Ticino e pensare alla costruzione di un vero e proprio insediamento industriale costruito secondo i nuovi criteri Normativi CE e all’avanguardia sotto il profilo strutturale e tecnologico.

Nel 1981, con l’avvento di Maurizio figlio di Emilio, Tecnologo Alimentare, si da inizio alla costruzione di quello che era considerato uno stabilimento ancora modernissimo inaugurato nel Giugno 1983. L’Azienda opera oggi in una struttura di proprietà in un’area di circa 25.000 mq di cui 7.000 coperti su cui è stato installato un impianto fotovoltaico che rende la gestione energetica, in diversi periodi dell’anno, completamente autosufficiente per forza motrice (oggi viene autoprodotta dai pannelli il 67% dell’energia totale necessaria alla produzione).

La potenzialità del macello interno (tra le poche Aziende rimaste con l’intero processo verticale) era arrivata a circa 25.000 suini all’anno con una trasformazione in prodotti di salumeria tradizionale, pari a circa 50 Tons settimanali con l’acquisto ad integrazione di carni foranee esclusivamente di provenienza nazionale. Attualmente sono impiegati circa 50 addetti in dipendenza diretta e una flotta di nr 10 automezzi di proprietà.

La vendita al gruppo Agnello, se da un lato interrompe la gestione famigliare protrattasi come detto per oltre un secolo, dall’altro permette il mantenimento (speriamo ancora per molto) di un nome iconico per il territorio. Venegoni, del resto, non è mai stato soltanto il nome di un’azienda. Ma molto di più.

(le foto sono tratte dal sito aziendale)

Da un vecchio testo universitario.. parole illuminanti

“L’impresa è, certamente, il più diffuso e conosciuto strumento aziendale mediante il quale può essere efficacemente espletata l’attività economica tesa alla creazione ed alla diffusione della ricchezza1 . Com’è noto, la sua particolarità rispetto alle altre tipologie aziendali risiede nel fatto che sia i rapporti interni tra le persone che cooperano alla sua realizzazione sia quelli esterni – tra l’impresa ed i suoi numerosi e vari stakeholder – sono regolati dalle leggi di mercato.”

” Tuttavia, malgrado la sua natura squisitamente economica, si può cogliere anche una dimensione sociale dell’impresa che si manifesta tanto nelle premesse alla sua stessa esistenza quanto negli effetti delle sue espressioni di dinamica vitalità: da un lato, infatti, l’impresa funge da polo di attrazione e di aggregazione per il lavoro umano – elemento indispensabile senza il quale essa non potrebbe avere vita – e, dall’altro, coinvolge una pluralità di individui “esterni” sia nell’allestimento della produzione sia nella sua successiva destinazione. Nondimeno, è opinione diffusa quella secondo la quale il comportamento dell’uomo sarebbe ispirato esclusivamente all’economicità quando egli operi in campo economico – soprattutto attraverso l’impresa privata –, mentre spetterebbe allo Stato o ad altri enti pubblici il compito di operare nella tensione alla socialità, intraprendendo iniziative economiche di pubblica utilità, in vista del soddisfacimento di un interesse collettivo ritenuto meritevole. Simili convincimenti, però, negano implicitamente l’unitarietà del fenomeno aziendale, disgregandolo – sulla base di una tassonomia alquanto discutibile – in due distinte classi, soggette a differenti principi ispiratori, nella presunta tensione verso due distinte finalità”

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