― pubblicità ―

Dall'archivio:

Corbetta, elezioni: Bassetto VS Ballarini. Perchè il Centrodestra “autentico” è condannato a vincere…..e Ballarini (se si ricandida) può anche perdere

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

CORBETTA –  “Premessa d’obbligo, non abbiamo partecipato venerdì sera, perché altrove, alla presentazione del candidato sindaco del Centrodestra ‘autentico’ – lo chiamiamo così senza ironia anche perchè fino a prova contrari anche Marco Ballarini è espressione di questa parte politica, pur non avendo dietro, almeno ufficialmente, nessun partito –  Renzo Bassetto.

Figura molto conosciuta sul territorio, un ‘piccolo’ Berlusconi vista la sua esperienza col Corbetta Calcio e la sua consolidata attività imprenditoriale prima con AP Systems e poi con ApKappa. Una vera potenza per quanto riguarda i servizi informatici e non solo per il pubblico e il privato. Lo slogan d’altronde parla da solo “Oltre 30 anni di esperienza sulle smart technologies”. Un tema quello delle cosiddette ‘smart city’ che evidentemente non potrà essere da qui estrapolato ed applicato alla Corbetta che vuole il Cdx.  Paradossalmente, però, e non ce ne voglia nessuno, se da un lato abbiamo innovazione, modernizzazione,  e altri vocaboli simili.

 

A ben guardare gli interpreti di questi percorso che dovrebbe essere, appunto, politicamente, assai innovativo e di prospettiva, sono piuttosto ‘attempati’ almeno politicamente parlando.  Bassetto, infatti, è certamente un grande imprenditore – la sua storia parla da sola – così come lo è Maurizio Sala, suo ‘braccio destro’ in questa campagna elettorale, il cui nome ricordiamo già altre volte in lizza non solo per la carica di Primo cittadino di Corbetta, ma addirittura per l’Europarlamento. Anche qui stiamo parlando di un gigante a livello imprenditoriale. Tanto di cappello. 

Ma non ce ne voglia, nemmeno l’amico Maurizio, il suo nome al pari di quello di Bassetto – che ha anche legittimamente, più di un conto in sospeso con Marco Ballarini con la vicenda del Corbetta Calcio, costretto ad espatriare altrove, stante la situazione piuttosto surreale venutasi a creare –  sanno tanto di anni Novanta, o al massimo primi anni 2000, e anche il riferimento a quella bravissima figura, umanamente eccezionale, che fu Antonio Balzarotti, ci conferma questo nostro punto di vista.  

Certo molto dipenderà dai componenti delle liste di una vasta coalizione che accanto al modello classico del Cdx ingloba anche la Civica di Sala, epperò, il percorso avviato dalla coalizione, partendo dalla scelta del Sindaco, non sembra interpretare il nuovo, non c’è una visione prospettica, giovanile e innovativa di politica, ma quella del primato dell’economia e della ‘cultura del fare’ – cosa beninteso nobilissime – sulla fantasia e sulla creatività.  Accanto a ciò, indubbiamente, c’è la prova di forza impressionante messa in campo venerdì sera. Una parata di big, con tanto di Ministri (Massimo Garavaglia) e di Governatori (Attilio Fontana). Una simile esibizione plastica di muscoli, il Cdx da tempo non la dimostrava sul territorio.

Segno che la conquista di Corbetta diventa strategica. Su questo occorre dare atto al Cdx di aver fatto le cose per bene. Però, a questo punto, paradossalmente, dopo questa passerella, con il ‘Balla’ “solo contro tutti” c’è da osservare come Bassetto e i suoi siano praticamente condannati a vincere. Diversamente, per il Cdx si trasformerà in un autentico fallimento. Mentre Marco Ballarini, diversamente, a quella che è la prassi consolidata per i Sindaci uscenti, si ritrova nella posizione di outsider. Outsider che un po’ curiosamente, ad oggi non ha ancora ufficializzato la sua ricandidatura a Sindaco. Cosa che tutti danno per scontata ma che al momento non è stato ancora messa nero su bianco. E visto che in politica tutto può succedere, non è una considerazione di poco conto. 

Certo Ballarini, con una comunicazione costante, praticamente h24 in servizio permanente effettivo 365 giorni all’anno, qualche freccia al suo arco da sparare ce l’ha, così come consentitecelo, il fatto di aver amministrato oggettivamente bene, specie se paragonato ad alcuni suoi dirimpettai di comuni viciniori. Certo, nelle relazioni sul territorio, Ballarini spesso si è  mosso come un elefante in una cristalleria, ma per i suoi cittadini ha fatto e non poco. 

Ora, consentitecelo, dopo la parata di venerdì in Villa Manzoli, ha anche la possibilità di giocarsela in modo più leggero. E’ un po’ come quando una squadra di media classifica arriva in alto – prendiamo l’Atalanta di turno tanto per restare in tema calcistico – e non avendo nulla da perdere, può permettersi di andare a sbancare il campo di avversarie storicamente ben più blasonate.

Lo scenario politico di Corbetta a noi pare esattamente questo. Ed è proprio per questo che ci auguriamo di poter assistere ad una campagna elettorale, vivace, frizzante, senza colpi bassi e, soprattutto basata su contenuti e le idee – quindi, con un Sindaco uscente che sospenda il suo ruolo un po’ troppo da ‘podestà -sceriffo’ e il Cdx che si dimostri garantista fino alla fine e soprattutto coerente con il proprio DNA,  quindi, lasciando da parte qualche battuta di cattivo gusto che circola sulla vicenda giudiziaria in cui è coinvolto il Sindaco. Le partite si vincono in campo e non a tavolino … –  dunque, su di un confronto vero, reale. 

Gli altri elementi degni di nota che arrivano da Corbetta sono due e riguardano entrambi le opposizioni. Una volta Corbetta era il feudo del Csx, si parla ai tempi di Francesco Prina, di Alessandro Maggioni e dello stesso compianto Ugo Parini. Oggi pur con un Cdx di fatto diviso in due nessuno prende in considerazione una possibile vittoria del Csx. Segno evidente di come questa coalizione in quel di Corbetta sia da tempo in una fase di decadimento profondo. 

Ultima riflessione sul Movimento 5 Stelle. Cinque anni fa in piena sbornia grillina l’allora candidato De Felice non seppe andare oltre il 13% circa. Ad oggi dopo aver rimediato una serie di figuracce in serie sul territorio del Movimento 5 Stelle nell’est Ticino e dintorni, non c’è traccia, il dato ufficiale è ‘non pervenuti’. In fondo, non una cattiva notizia.

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi