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Crisi libica, Federpetroli: ‘L’Eni non si tocca, in gioco enormi interessi energetici’

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MILANO – “E’ una guerra per i giacimenti petroliferi in più regioni del Medio Oriente che oggi, rispetto a 20 anni fa, producono milioni e milioni di barili di petrolio”. Così, in una nota, il presidente di Federpetroli Italia, Michele Marsiglia, a seguito dell’escalation della situazione in Libia con il coinvolgimento di Turchia e Russia a sostegno delle due fazioni rivali del Governo di Accordo Nazionale presieduto da Fayez Mustafa al-Sarraj e dell’Esercito nazionale libico comandato dal Generale Khalifa Haftar.

“Sino a poco tempo fa – commenta Marsiglia – non interessava a nessuno il territorio libico ma adesso la Regione è diventata terra di conquista. L’obiettivo di altre nazioni è solo ed esclusivamente l’entrata nei processi di gestione dei giacimenti petroliferi e le enormi riserve di olio e gas ancora da sfruttare nel centro-sud del paese. Il tentativo di destabilizzare l’Italia è evidente ma Eni non si tocca”.

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