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Dall'archivio:

Lele Corti compie 60 anni. Storia del visionario che ha reso possibile l’utopia di cascina Caremma

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

BESATE –  “La Cascina Caremma nasce nel 1988 con l’acquisto del fondo di 36 ettari. Immersa nel Parco del Ticino, essa insegue da sempre il sogno dell’autosufficienza alimentare realizzando tutta una serie di processi di produzione agricola e di trasformazioni che vanno dalle più tipiche culture di cereali ai tradizionali allevamenti del milanese, alla produzione in loco di numero”si salumi, alcuni dei quali in via d’estinzione”.

Fate caso alla parola ‘sogno’ che ricorre nelle primissime righe della storia di cascina Caremma, l’azienda agricola- Natura Spa e molto altro immersa nel verde di Besate, a due passi dal Ticino, Abbiategrasso e Morimondo: è il fil rouge di tutta la storia di questa cascina.

La cascina Caremma ha celebrato nei giorni scorsi un duplice, importante traguardo: i 60 anni del suo carismatico fondatore, Gabriele ‘Lele’ Corti, e i 30 anni della cascina stessa (nella sua versione moderna, avendo l’edificio una storia ultrasecolare).

 

 

 

 

 

 

 

Lele Corti, classe 1958, cresce nella Corbetta di Carlo Alberto Pisani Dossi e di Luciano Prada, viene da una famiglia di commercianti, ancora oggi la Cooperativa del Sole è ospitata in un  negozio di corso Garibaldi di sua proprietà.

Appassionato di musica sin da ragazzo (a Corbetta mossero i primi passi gli Afterhours di Manuel Agnelli, che ha otto anni in meno di Lele), studia prima al Liceo scientifico Bramante (nei primissimi anni della scuola, ospitata in quegli anni dai padri Somaschi di Magenta) e quindi si iscrive alla facoltà di Agraria dell’Università di Milano, scelta controcorrente per l’epoca: è il 1977, l’anno della grande ribellione studentesca dopo il 1968, il ritorno alla terra è ancora molto di là da venire.

Ma è in quegli anni che Lele Corti matura la sua ‘coscienza’ politica e contadina: Mangiare è un atto agricolo, scrive Wendell Berry, uno dei punti di riferimento di Carlin Petrini, che in quegli anni è consigliere comunale per l’estrema sinistra a Bra, ma sogna già Slow Food. E Corti, da par suo, sogna la Caremma o qualcosa di simile, anticipando di anni (come in molte altre cose) sia i temi di Slow Food che la new wave dell’economia agricola.

Fa diverse esperienze e poi, a 30 anni, compra (e s’indebita non poco…) cascina Caremma. Il suo talento, la preparazione, l’istinto, la passione e lo spirito imprenditoriale non tardano ad emergere. Negli anni Novanta alla Caremma arrivano le telecamere di Linea Verde della Rai. Alla Caremma si mangiano i prodotti della terra, ma a Corti non basta: vuole che la gente possa dormire nelle stanze della cascina. Ma la legge (in Lombardia) non contempla neppure la possibilità di soggiornare nelle cascine: ecco perché anni dopo la legge sugli agriturismi sarà scritta proprio alla Caremma.

Una cascina che guarda fortemente al futuro rispolverando le tradizioni agricole del passato: la salumeria di altissima qualità, il pane cotto nel forno centenario, il rifiuto della chimica e la scelta dell’agricoltura biologica, da subito (pioniere anche in quello, per la Lombardia e non solo). 

Ma non basta ancora. La proposta di cucina cresce di qualità, Corti comincia a dialogare con l’alta cucina e gli chef stellati, organizza feste musicali memorabili, riporta il prog e Demetrio Stratos nel suo fienile, proietta film e presenta libri. Partecipa da protagonista alle prime edizioni di Abbiategusto, lancia le prime kermesse di tutti gli agriturismi locali, diventa uno dei nomi più importanti de La Terra Trema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2005 inaugura la prima Nature Spa nella valle del Ticino, imponendo una svolta fortissima. Anche in questo caso, è il primo. Le camere crescono di numero e qualità, la Caremma lancia i pacchetti vacanza di Capodanno e Natale nell’est Ticino.

A pochi anni fa risale la presa in gestione dell’hotel in piazza a Morimondo,dove il 5 dicembre scorso inaugura il suo nuovo ristorante gastronomico (la Caremma 2.0).

Anni prima conosce il grande chef vegetariano stellato Pietro Leeman, nasce una sincera amicizia, tanto che oggi il più famoso ristorante vegetariano d’Italia (il Joia di Milano) ha un orto in Caremma, dove coltiva in modo biologico frutta e verdura.

Sabato scorso, proprio a Morimondo, Lele ha festeggiato assieme a sua moglie Chiara ed agli amici più cari (alla Caremma ne ha conosciuti a migliaia, sono passati artisti, scrittori, musicisti, vignaioli e molti altri) questo importante traguardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

A 30 anni dalla nascita della Caremma, Lele Corti è rimasto quello del 1977: un visionario di talento, figlio della Contestazione (nella sua componente più avanzata, pensante anche se pur sempre ribelle), con delle doti imprenditoriali fuori del comune che hanno fatto della Caremma un agriturismo conosciuto in ogni parte del mondo.

E questo miracolo (fatto anche di cadute ed errori, come nella vita di ogni uomo) si perpetua ogni mattina, nella piccola Besate, e sulle tavole dove assaggerete- oggi come ieri- salumi fatati, risotti pazzeschi, formaggi dei piccoli produttori, dolci leccorniosi, grandi bottiglie di vino e persino champagne (tutti biologici, s’intende).

“Forse abbiamo creduto che il “Terroir”, tanto decantato tra gli chef d’oltralpe, in Italiano si traducesse in rapporto tra ristorazione e agricoltura locale.
Sicuramente ci siamo illusi che Terroir fosse sinonimo di sinergie tra eccellenze culinarie e prodotto buono, giusto e pulito.
Di fatto troppo spesso nelle Alte Cucine in Italia “Terroir” significa utilizzare prodotti dell’agricoltura industrializzata e globalizzata degli scaffali della GDO superspecializzata per la ristorazione, significa dare più valore all’immagine televisiva che alla bontà delle materie prime e le sinergie si creano più nei “cooking show business” dei tuberi e delle hamburger sponsorizzate, che attraverso l’incontro tra le abilità artigiane dei cuochi con la freschezza e la qualità del prodotto contadino”.

Parole e musica di Lele Corti, ottobre 2015. Avete capito? Il sogno non muore. Mai.

Buon compleanno, Lele, da un tuo affezionatissimo ‘cliente’, che ogni volta- alla Caremma.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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