Dopo il grande successo dell’articolo di Marco Mittino su Ticino Notizie, che ha superato le 10mila visualizzazioni, si riaccende il dibattito sulla chiusura di Piazza Liberazione e sul destino del centro storico di Magenta. A intervenire con una nota forte e diretta è l’ex sindaco Giuliana Labria, che mediante un post sulla sua pagina Facebook rivendica con orgoglio la pedonalizzazione della piazza, definendola l’opera più importante del suo mandato.
“Il rifacimento di Piazza Liberazione e la sua pedonalizzazione è l’opera che, più di ogni altra, rivendico con orgoglio e che rifarei ancora oggi, senza alcuna esitazione”, afferma Labria. L’ex sindaco sottolinea come la chiusura al traffico dei centri storici sia ormai una realtà consolidata in tutte le città, grandi e piccole. Magenta, invece, arrivò per ultima, come spesso accade, a questa trasformazione.
La polemica che ancora oggi attribuisce alla pedonalizzazione la crisi del commercio locale viene duramente respinta da Labria, che la definisce una narrazione strumentale e retrograda. “È grazie ad affermazioni come queste che si vede il vero motivo del decadimento di Magenta: l’ignoranza di certi suoi cittadini e di certe categorie economiche, oltre che di una certa classe politica”, attacca l’ex sindaco, che denuncia una mentalità arretrata e incapace di adattarsi ai cambiamenti epocali.
Secondo Labria, la crisi del piccolo commercio non è certo colpa della chiusura della piazza, bensì del proliferare dei centri commerciali, dell’aumento dei costi di gestione e della diffusione delle vendite online. Tuttavia, a Magenta si continua a cercare un capro espiatorio nella sua amministrazione di quasi trent’anni fa. “Grazie a una narrazione ben orchestrata, e facile immaginare da chi, ancora oggi tutto viene imputato alla Giunta Labria. Questo disegno mediatico è di un tale livello di imbecillità che chi lo dirige non si accorge nemmeno di sfiorare il ridicolo”, afferma con durezza.
L’ex sindaco evidenzia come in molte altre città i commercianti abbiano saputo cogliere la pedonalizzazione come un’opportunità, creando sinergie, innovando e ottenendo finanziamenti per progetti di sviluppo. A Magenta, invece, si continua a ripetere il mantra che tutto si risolverebbe con la possibilità di parcheggiare l’auto davanti ai negozi. “Il Rinascimento Magentino guidato dai cavernicoli”, ironizza Labria, puntando il dito contro una mentalità che definisce ottusa e provinciale.
L’attacco si estende poi alla destra politica, accusata di aver sempre cavalcato queste posizioni per fini elettorali, senza mai proporre soluzioni reali. “È arrivato il momento di dire che a Magenta certe situazioni si sono create per l’ottusità, l’arretratezza, il provincialismo, l’incompetenza di molti commercianti e della classe politica della destra che li ha sempre sostenuti per finalità esclusivamente elettorali”.
La nota di Labria non lascia spazio a compromessi: per l’ex sindaco, la crisi economica e le difficoltà del commercio locale non possono essere attribuite alla pedonalizzazione di Piazza Liberazione, ma a una mancata capacità di adattarsi e innovare. Un monito diretto a chi continua a guardare al passato anziché costruire il futuro.
Il dibattito, naturalmente, resta aperto. Anche in virtù del sondaggio aperto sulla pagina di Sei di Magenta Se.
(nella foto: piazza Liberazione.. qualche decennio fa)