+Siccità, nelle risaie pavesi spuntano.. i ladri d’acqua

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PAVIA  Succede per disperazione. Alcuni risicoltori nel Pavese, uno dei distretti piu’ importanti d’Europa, di notte sollevano con le idrovore a monte l’acqua nei canali e a qualcuno, a valle, non arriva piu’.
La ‘deviazione’ del corso del bene piu’ prezioso, nel momento in cui la siccita’ sta diventando una condanna senza appelli con la perdita del raccolto, viene riferita all’AGI dal sindaco di Robbio, Roberto Francese, e da Giovanni Comello del consorzio irrigazione est Sesia a Castelnovetto, un piccolo Comune della Lomellina.

 E’ una guerra tra i poveri, un Far west – dice Comello -. Al momento non c’e’ stata nessuna denuncia perche’ la vigilanza della zona e’ prevista solo di giorno mentre questi episodi avvengono di notte o alla domenica.

E’ difficile accettare che quest’anno non ci sara’ il raccolto ma io credo che ormai sia una prospettiva inevitabile e vada accettata. Ora e’ il2 momento in cui si cercano i colpevoli ma il problema principale e’ che manca la materia prima. Niente pioggia, niente neve. L’acqua per tutti non c’e'”. Francese, il primo cittadino di Robbio, che e’ al centro del triangolo del riso (Pavia, Vercelli, Novara), parla di “guerra dell’acqua in una situazione disperata che puo’ essere risolta con la pianificazione di interventi nel lungo periodo”.

“Il riso sta iniziando a morire – e’ l’immagine che rende bene l’idea anche se si cercano strumenti per evitare il peggio -. I nostri agricoltori sono impegnati a cercare di salvare l”oro giallo’ ma la situazione e’ tragica, una siccita’ cosi’ non si era mai vista. Tra pochi giorni moriranno tutte le coltivazioni. Noi come Comune abbiamo fatto una delibera di giunta per chiedere tutti i provvedimenti possibili per poter salvare il raccolto. Visto che la pioggia non arriva, bisogna provvedere con l’apertura delle dighe e con l’arrivo dell’acqua nei punti piu’ alti. Nel medio lungo periodo occorre creare dei bacini di accumulo dell’acqua da poter usare nei momenti di siccita’ e un altro provvedimento importante sarebbe quello di imboschire tutte le fasce fluviali e non coltivarle in maniera massiva”.

 

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