ABBIATEGRASSO Non passa giorno che non ci imbattiamo in una brutta notizia. Quelle che tutti vorremmo evitare, che nessuno vorrebbe dire. Accadeva alcuni anni fa, tra il 2015 e il 2017, che all’ospedale di Abbiategrasso avevamo conosciuto un uomo che non aveva casa né lavoro e che utilizzava una stanza dell’ala vecchia come dimora.
Uscimmo con degli articoli per porre all’attenzione dell’opinione pubblica la storia di un uomo che, nella sua vita, avrà di certo commesso tanti errori, ma che sicuramente non meritava di vivere in quelle condizioni. Non abbiamo saputo più nulla di lui, fino all’altro giorno quando siamo stati contattati dalla figlia Vanessa che ci ha parlato della morte del papà. Domenico Piola era stato ritrovato senza vita all’interno di un’ala dismessa del vecchio ospedale nel mese di agosto dello scorso anno. Siamo rimasti senza parole. Erano passati anni, ma lui era sempre lì come un disperato a vivere in una stanza abbandonata dell’ala vecchia dell’ospedale di Abbiategrasso. Pensavamo che in questi anni si fosse mosso qualcosa e le condizioni di Domenico fossero migliorate. Invece non si era mosso un bel niente.
La figlia ci spiega che sono stati gli amici a insospettirsi che gli fosse accaduto qualcosa. Non rispondeva al telefono e così sono entrati per salire al quinto piano dell’ala vecchia dove lo hanno trovato a terra disteso. E hanno chiamato i Carabinieri. Negli anni precedenti la figlia ha provato a salvarlo, a farlo uscire da quel posto, a fargli cambiare vita. Ma, alla fine, quello ormai era il suo posto e lui finiva sempre per ritornarci. “Nessuno dell’ospedale ha voluto darmi spiegazioni – racconta Vanessa – Mi dicevano solo di muovermi a cercare le Pompe funebri perché loro avevano dovuto congelare il corpo a 50 gradi sotto zero. Non ho potuto nemmeno vederlo per l’ultima volta”. Del ritrovamento del corpo nell’ala vecchia dell’ospedale nessuno ha saputo nulla. Abbiamo contattato i colleghi giornalisti di Abbiategrasso, ma nemmeno loro ne hanno saputo qualcosa. Ma caspita, ragioniamo, perchè si sarebbe dovuto dire qualcosa di Domenico?
Era una di quelle ‘non notizie da non dire’ perché creano solo fastidio. Una di quelle notizie che mettono a disagio perchè sono la prova che il sistema ha fallito e che si fanno tante belle parole dicendo che nessuno deve rimanere indietro, ma nella realtà non è così. Alla figlia, dall’ospedale, hanno spiegato che non era necessaria l’autopsia e, quindi, non sappiamo nemmeno la data precisa né la causa della morte. Le ceneri di Domenico Piola sono custodite nell’urna e si trovano a casa della figlia Vanessa. Di questa storia ci fa impressione la freddezza con cui è stata trattata dalle autorità. Quasi volessero far presto a liberarsi di qualcosa di scomodo. Sappiamo quanto sia difficile far cambiare vita a chi non ha nessuna intenzione di cambiar vita. Per chi ha problemi di problemi di alcolismo è ancora peggio. Ci è sembrato giusto raccontarla nonostante sia trascorso quasi un anno dalla morte di Domenico. Un uomo che avrà sbagliato, ma che meritava di sicuro un trattamento diverso.
