― pubblicità ―

Dall'archivio:

“ASCOLTATI DA NOI PER VOI” di Claudio Trezzani Cody Canada & The Departed – “3″ (2018)

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Cody Canada è uno dei musicisti di punta del movimento rock-country chiamato Red Dirt, una sorta di crossover di stili rock, blues, country e americana che ha preso origine dal suo stato di adozione l’Oklahoma (lui texano di nascita) ma che ha nel Texas lo stato che meglio ne rappresenta lo spirito. Cody  è un’istituzione e un musicista che nonostante sia per definizione indipendente e underground, ha un seguito ed un successo da vero re da quelle parti. A ragione aggiungo. Ha alle spalle la fondazione e la militanza in una delle band indipendenti più seguite e di culto del rockin’ country e cioè i Cross Canadian Ragweed (che vi consigliamo di scoprire se amate il rock sanguigno e vero), sciolti da Canada stesso nel 2010. Nel 2011 assieme al bassista membro come lui dei CCR, Jeremy Plato, formò i The Departed di cui diventò il leader assoluto aggiungedovi al nome Cody Canada. Una band entrata come quella prima, di diritto nel novero delle band di culto del Texas e anche del resto degli States, un mix esplosivo di rock sporco e diretto ma anche country, americana per alcune intuizioni melodiche, con la voce di Cody Canada potente e credibile. Questo lavoro è il quarto in teoria ufficiale uscito nonostante il titolo poiché va considerato anche Adventus del 2012 uscito col solo nome di The Departed. Un giorno vi racconterò anche dei suoi dischi solisti, meravigliosi, oppure che ad oggi l’irrequietezza artistica di Canada lo ha portato a sciogliere anche i The Departed. Pero oggi brevemente vi parlo di questo meraviglioso disco uscito nel 2018 e che è l’ennesimo colpo riuscito di un artista mai abbastanza celebrato e purtroppo sconosciuto o quasi alle nostre latitudini.

 

 

Se dovessi descrivere la musica che esce dalle casse mettendo il disco sul piatto direi un incrocio personale fra i Creedence Clearwater Revival, Tom Petty e il country rock chitarristico di stampo texano e il primo brano è già un piccolo manifesto. Lost Rabbit è chitarre e un bel riff graffiante, la voce di Canada è da rocker consumato e il groove entra subito dentro le orecchie.

La seconda canzone Lipstick è ancora più influenzata da John Fogerty, dal sole della California e le sue atmosfere, il lavoro delle chitarre è magistrale e l’armonica è incastonata alla perfezione.

Ma è la terza ad immergerci nelle atmosfere country, A Blackbird è caratterizzata dal suono del banjo che trasforma una semiballata rock in un delizioso crossover di stili. L’abilità di Canada di essere originale ma ancorato alle radici e anche moderno è invidiabile, poi si sa lui viene dalla patria della musica country rock di qualità ed ecco quindi partire la super-texana Daughter of the Devil. Un riff irresistibile, polveroso con quell’anima southern che trascina, un brano da ascoltare e riascoltare per poi lasciarsi cullare dalla bellissima ballata acustica One of These Days , delicata e riuscita, fino ad arrivare ad una cover d’eccezione di uno degli artisti country più amati di sempre e cioè Footlights di Merle Haggard. Un racconto western eccezionale, cavalcata lenta nel deserto texano accompagnato da un’altra voce che è uno dei riferimenti della musica del Texas e cioè Robert Earl Keane, artista meraviglioso. Si rialza subito il volume con Paranoid, un brano che sembra uscito dalle produzioni dei Cross Canadian Ragweed, riff sostenuti ed effettati, non originale ma assolutamente convincente da rocker di razza. Un vero camaleonte il buon Cody.

Il disco non ha flessioni nonostante le canzoni siano ben 14 e alla numero 10 abbiamo la migliore del lotto, un piccolo gioiello di rock americano di qualità che risponde al nome di Sam Hain, avrebbe certamente reso orgoglioso il compianto Tom Petty, chitarre e melodia da urlo. Stupenda.

La successiva Song About Nothin’ è country texano fino al midollo ma con quelle sfumature solari e californiane che aleggiavano anche in altri pezzi.

Particolare e originale Better con il synth che le dona una stramba anima pop-rock ma è solo una sensazione e poi parte il rock movimentato della cover Betty Was Black and Willie Was White, eccellente lavoro delle chitarre quasi dall’anima soul-funk.

Il disco si chiude con 1800 Miles, una ballata animata dalla sei corde elettrica e dalla voce potente di Canada, il sole è dietro le montagne e l’oscurità fa capolino, fine del giorno e di un album splendido.

Un lavoro che consiglio vivamente di scoprire, influenzato dal country texano ma anche dal blues ma totalmente originale e personale, Cody Canada è una garanzia di qualità e in ogni sua nuova forma musicale non sbaglia mai un disco, uno dei più rispettati e talentuosi musicisti della scena texana nata nei numerosi locali e nelle immense strade di questo meraviglioso stato. Viva il Texas, marchio di fabbrica della musica di qualità.

 

 Buon ascolto, Claudio Trezzani!

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi