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Zyme ci scrive sul PS di Bià: “Ospedale da rilanciare ma in modo complessivo”

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO –  “In seguito al sopralluogo di lunedì 20 novembre da parte di una delegazione della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, mercoledì mattina, i membri della stessa hanno approvato all’unanimità la mozione per la riapertura notturna del pronto soccorso dell’ospedale di Abbiategrasso. Ciò non può ancora considerarsi una felice conclusione della vicenda perché adesso la palla rimbalzerà alla Giunta Regionale, anche se sembra difficile una bocciatura sonante nei confronti di una decisione presa a maggioranza assoluta.

I nostri migliori auguri, ovviamente, ma al di là di ogni auspicabile conclusione a breve termine della vicenda noi di Zyme restiamo perplessi per i retropensieri di cui suonano foriere le parole pronunciate al termine della visita di lunedì da parte del presidente della Commissione Bilancio Colucci, secondo il quale i numeri del pronto soccorso non giustificherebbero una riapertura che sì, potrebbe anche essere votata in Commissione – come effettivamente è poi avvenuto – ma ” in deroga ai dati reali” di fruizione ed esclusivamente come decisione “di tipo politico-istituzionale”. Riguardo agli aspetti prettamente quantitativi della questione pronto soccorso sembra superfluo sottolineare la capziosità degli argomenti addotti: è ovvio che la chiusura notturna e la riduzione della presenza di personale qualificato in anestesia e terapia intensiva – scelte prese a monte – abbiano portato a una diminuzione numerica dell’utenza. Ma ciò che più ci ha colpito delle parole di Colucci è il preoccupante scollamento che si evince tra il piano degli standard di gestione sanitaria e quello della politica: quasi come se la politica fosse da intendere alla stregua un’azione suppletiva, un’eccezione rispetto alla regolare applicazione di norme elaborate secondo finalità economicistiche.

Tutto questo tralasciando poi l’ambiguità semantica della parola “politica”, che può essere interpretata o spingendola verso l’alto, come “bene comune” (e così la politica=bene comune apparirebbe una deroga fastidiosa alle ordinarie procedure gestionali), oppure verso il basso, come “consenso elettorale” (in tal caso invece la politica sarebbe ammessa strumentalmente giusto come specchietto per le allodole in vista degli appuntamenti elettorali prossimi venturi). Sono solamente dubbi – ci mancherebbe! – e confidiamo tutti nelle migliori intenzioni delle istituzioni regionali, ma in quanto membri di un’associazione politico-culturale non potevamo evitare di porceli, perché si tratta proprio di questioni di cultura politica: e a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.

 

Un servizio ospedaliero per noi non si misura soltanto secondo criteri economici ma in funzione delle garanzie che deve fornire in termini socio-qualitativi a una città e un territorio tra i più importanti entro il perimetro della Città Metropolitana; senza dimenticare che Abbiategrasso con le sue strutture sanitarie di eccellenza quali Golgi, Hospice, Casa di riposo e Anffas costituisce una vera cittadella sanitaria di prim’ordine (quello che noi chiamiamo l’HUB sanitario abbiatense), e tutte queste strutture hanno bisogno di un ospedale di supporto. Anziché giocare al ribasso le istituzioni dovrebbero non solo ripristinare questo “hub”, ma anche investire per rilanciarlo. Questo desideriamo che tengano sempre a mente i nostri rappresentanti e questo noi di Zyme continueremo a ribadire”.

 

*Luca Platti, Vice presidente di ZYME Associazione politico-culturale

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