― pubblicità ―

Dall'archivio:

Zach Bryan – “All My Homies Hate Ticketmaster (Live from Red Rocks)” (2022). By Trex Roads

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Esistono momenti nella storia della musica che sono solcati dalla Magia.
Momenti in cui le stelle si allineano ai pianeti e succede qualcosa di inspiegabile se non con qualcosa di ultraterreno.
Ecco, il 3 novembre 2022 a Morrison, Colorado, presso la Red Rocks Arena, una delle location per concerti più belle ed iconiche del mondo, è successo qualcosa che solo la Magia può spiegare. Non parlo dell’arte imparata da Harry Potter a Hogwarts, ma di quel sentimento che sprigionato da migliaia di cuori e anime si fonde a musica e parole di un grande artista: is a kind of magic cantava qualcuno anni fa.

 

Quel qualcosa di magico è stato lo strepitoso concerto di quel geniale artista che risponde al nome di Zach Bryan (con apertura di un altro grande della musica indipendente, Charles Wesley Godwin, ndr), non un live qualunque, ma uno dei più intensi concerti mai registrati negli ultimi anni, in una della arene più belle del mondo, a cui la Natura (o Dio o come vogliate credere di chiamare il tutto che ci avvolge) non ha voluto far mancare il suo apporto, scatenando sopra le teste di fans e musicisti una intensa nevicata.

Quindi come volete chiamare una serata del genere, se non magica? Ho ascoltato i racconti di conoscenti americani che erano presenti e che ancora oggi hanno i brividi a pensarci (e non sono di freddo ripensando al clima…).

Questo live è quindi la testimonianza su nastro (scusate il mio essere vintage…) di un concerto memorabile e già per questo sarebbe imperdibile, soprattutto per chi non c’era, ma Zach ha voluto renderlo ancora più importante facendolo diventare il manifesto della sua battaglia contro il monopolio e i prezzi folli dei biglietti dei concerti, facendolo uscire così all’improvviso, senza avvisare e dandogli un titolo che più iconico non avrebbe potuto: “Tutti i Miei Amici Odiano Ticketmaster”.

 

Una frase che ormai Bryan usa per questa sua battaglia a suoni di tweet e impegno costante contro queste grandi società, virale da mesi negli States.

Anche qui in Italia conosciamo bene questo problema, anche se la società è differente e già altre band in passato avevano provato a combattere, ma senza grandi risultati.

Zach Bryan ci sta mettendo impegno, la sua musica è per la gente che lavora, che ha vite difficili e non vuole che qualcuno non si possa permettere un suo concerto o una sua maglietta. E’ una battaglia dura, spesso un artista partecipa a festival di cui non conosce prezzi e su cui ha zero controllo, ma dalla sua ha milioni di fans pronti a seguirlo.

Veniamo a questo disco: 24 pezzi tutti eseguiti al massimo, la band che accompagna Bryan è in forma e tutti sfoderano una prestazione perfetta, nonostante il freddo gelido, il vento e la neve. Incredibile, se ci pensate!

Si parte con il super-classico Country Roads con la voce del grande Charles Wesley Godwin (di cui vi avevo parlato in questo articolo: http://ticinonotizie.it/charles-wesley-godwin-how-the-mighty-fall-2021-by-trex-roads/ ) che si fonde a quella di Bryan e del pubblico.

Basterebbe questa per farmi dire: dovete assolutamente ascoltarlo! Io mi sono ritrovato in camera cantando assieme alle migliaia di voci scaldate da emozioni uniche.

 

Ci sono tutti i classici dell’artista che ormai definire leggenda è doveroso, ma proprio tutte.

Open the Gate apre le danze vere e proprie, la voce di Bryan potente e intensa non risente del freddo e ogni tanto lascia il microfono al pubblico che quasi lo sovrasta.

Tutti conoscono le sue poesie e non smettono di cantare mai: combattere il gelo scaldando le anime.

La partecipazione è clamorosa, ascoltate la meravigliosa God Speed e lo stupore di assistere a questa magia la sentite anche nelle parole di Bryan.

Il violino di Oklahoma City che, se ce ne fosse bisogno, scatena i cuori e le voci di migliaia di fans impazziti e poi la bellissima intro di tromba e banjo di Quittin’ Time, confesso ho avuto i brividi dall’emozione immaginandomi a Red Rocks. Un pezzo che assume un tono epico, una poesia cantata da un artista unico.

La dedica alla famiglia presente all’evento prima di Sweet DeAnn, tratta dal disco dedicato alla mamma scomparsa, è commovente e possiamo solo immaginare all’emozione dei famigliari che cantano a squarciagola questo piccolo gioiello sotto la neve incessante e in mezzo al calore del pubblico emozionato.

La meravigliosa ballata The Good I’ll Do, appena comparsa nella stagione 5 della serie tvYellowstone, con il violino a darle quella malinconia che ti prende lo stomaco, cantata con mille e più voci è pura arte magica amici miei. Non ci sono altre spiegazioni, ascoltare per credere.

Andrebbero davvero citate tutte, non poteva mancare ovviamente Snow in una serata del genere e la band continua a confermare di essere un grandissimo gruppo, i cori lasciati al pubblico mettono la pelle d’oca anche a Bryan che ringrazia e ringrazia. La battaglia per il caro biglietti è per questa gente che, sotto la neve, con il gelo, non manca ad un evento che rimarrà negli annali.

Something in the Orange, uno dei pezzi più belli del suo capolavoro American Heartbreak (di cui vi ho parlato in questo articolo: http://ticinonotizie.it/zach-bryan-american-heartbreak-2022-by-trex-roads/ ), non delude e questa poesia triste acquista anche maggiore potenza espressiva in questa cornice naturale così iconica. Perfezione.

Imperdibile il duetto con Godwin in Jamie, altra ballata malinconica e che avvolge l’anima, questi due giovani uomini sono ormai delle certezze della musica indipendente americana. Il futuro della musica lasciata in eredità da Hank Williams, Johnny Cash, Waylon Jennings e gli altri grandi è in mani salde. Non è solo country, non è solo folk, non è solo rock: è arte e poesia.

Il concerto si conclude con altre due gemme: la meravigliosa November Air e la lunga jam con tutti sul palco di Revival, che saluta alla grande una serata meravigliosa e che, mi ripeto, rimarrà scritta a fuoco nei libri della storia della musica.

Un live album perfetto: dal titolo geniale, alla sua uscita come regalo di Natale ai fan, alle sue canzoni stupende eseguite in maniera clamorosa, alla neve che ha coperto le teste, ma non ha raffreddato le anime e i cuori di migliaia di persone, che hanno contribuito a rendere magica una serata indimenticabile.

Magia, come vi dicevo all’inizio, è l’unico modo in cui vi posso raccontare questo meraviglioso disco in poche parole, ascoltatelo, riascoltatelo, cantate ad alta voce ed emozionatevi come migliaia di anime hanno fatto quella magica notte del 3 novembre 2022.

Grazie Zach, solo questo: GRAZIE.

 

 

Buon ascolto,

Claudio Trezzani by Trex Roads  www.trexroads.altervista.org

(nel blog trovate la versione inglese di questo articolo a questo link: https://trexroads.altervista.org/all-my-homies-hate-ticketmaster-live-from-red-rocks-zach-bryan-2022-english/

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi