Un nuovo caso di infezione da West Nile virus è stato accertato in provincia di Novara. A risultare positivo è un uomo di 67 anni, residente a Borgolavezzaro, piccolo centro della bassa novarese, nel cuore dell’area delle risaie. Proprio questa zona si conferma tra le più colpite della regione: negli ultimi anni qui si è registrata la massima concentrazione di contagi e purtroppo anche di decessi. In particolare, a Borgolavezzaro si ricordano due vittime del virus, una nel 2022 e un’altra nel 2023, episodi che avevano destato forte preoccupazione nella comunità locale.
Il nuovo paziente è attualmente ricoverato presso l’ospedale Maggiore della Carità di Novara. Secondo quanto riferito dai medici, le sue condizioni cliniche non destano particolare allarme e l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Rimane tuttavia sotto stretta osservazione, considerata la natura dell’infezione che, in alcune circostanze, può evolvere in forme più gravi con complicazioni neurologiche.
Il virus West Nile viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette e, soprattutto nelle aree umide e ricche d’acqua stagnante come le risaie, trova un ambiente favorevole alla diffusione. Proprio per questo motivo, le autorità sanitarie locali invitano la popolazione a mantenere alta l’attenzione e ad adottare comportamenti preventivi: evitare l’esposizione nelle ore serali, utilizzare repellenti e zanzariere, ed eliminare i ristagni d’acqua che possono favorire la proliferazione degli insetti vettori.
Negli ultimi anni il Piemonte, insieme a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, è tra le regioni italiane maggiormente interessate dalla circolazione del virus, con un numero di casi che tende a crescere nei mesi estivi e nelle prime settimane autunnali. L’episodio di Borgolavezzaro conferma quindi la necessità di monitoraggi costanti sul territorio e di un coordinamento tra enti locali e sanitari per contenere il fenomeno e tutelare la salute pubblica.