Negli ultimi mesi diversi Comuni del territorio hanno restituito ai cittadini strutture sportive rinnovate e funzionanti. A Magenta, ad esempio, il Palasport è stato ristrutturato e riaperto dopo anni di chiusura: parquet, impianti e spogliatoi sistemati con interventi mirati e costi contenuti. A Busto Garolfo è stato rifatto il tetto della piscina, garantendo continuità a un impianto già collaudato e funzionante.
A Vittuone, invece, la situazione è ben diversa. “Qui il “Centro Mike Bongiorno” rappresenta un problema strutturale e gestionale che affonda le radici in scelte amministrative sbagliate e miopi del passato” come denunciato nella nota che l’Amministrazione comunale ha inviato alla stampa.
Un impianto nato difettoso Il centro sportivo, sin dall’inizio, ha mostrato gravi criticità:
Struttura mai collaudata e difettosa.
Impianti da rifare.
Volumetrie esagerate.
Costi energetici fuori scala.
“Già nel 2018 l’ex gestore SportActive – si legge nella Nota – aveva segnalato la necessità di interventi per 821.000 € per correggere difetti originari. Inoltre, per sostenere i costi di gestione, aveva chiesto al Comune un contributo annuo di 200.000 € fino al 2038: una cifra enorme, che non avrebbe comunque risolto i problemi di fondo”.
La scelta dell’attuale Amministrazione
Dopo la rescissione del contratto da parte di SportActive, l’Amministrazione ha valutato diverse ipotesi e l’unica soluzione praticabile è risultata il partenariato pubblico–privato.
Il progetto presentato dalla Giunta vittuonese prevede:
3,5 milioni di investimento per correggere i difetti strutturali e realizzare una piscina esterna, indispensabile per la sostenibilità economica.
170.000 € annui per 20 anni sulla spesa corrente, per ripagare la quota restante.
In totale, quasi 7 milioni di euro. Una cifra impegnativa, che permetterebbe di avere un impianto funzionante e costantemente manutenuto, ma che inevitabilmente pesa sul bilancio comunale, soprattutto sulla spesa corrente già sotto pressione per esigenze sociali crescenti.
Una responsabilità politica chiara
“Il “Centro Mike Bongiorno”, nato come fiore all’occhiello, si è rivelato una vera e propria cattedrale nel deserto. La responsabilità politica e amministrativa è del centrodestra vittuonese, che ha progettato e realizzato un impianto ingestibile, chiuso subito dopo l’inaugurazione e affidato a un gestore solo nel 2013, dopo ulteriori lavori comunque non risolutivi. Oggi il conto ricade sui cittadini, non sull’attuale Amministrazione. E quando il centrodestra si ripresenterà agli elettori, dovrà assumersi la responsabilità di quanto lasciato in eredità, smettendo di accusare altri di “mancanza di programmazione” “.
La sfida di Vittuone
“La vera domanda non è “rifacciamo la piscina”, ma come finanziare gli interventi senza sacrificare i servizi essenziali“. L’attuale Amministrazione ha scelto di cercare soluzioni concrete e sostenibili, senza intaccare scuole, manutenzioni e servizi sociali.
Per amministrare un paese servono serietà e competenza. Oggi, più che mai, Vittuone ha bisogno di scelte responsabili, non di slogan da bar. conclude la nota dell’Amministrazione di Laura Bonfadini.




















