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Vittuone celebra la Festa della Repubblica, il Sindaco Bonfadini: “Fondamentale fu il ruolo delle donne”

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“Ai giovani, ai quali il futuro appartiene, vorrei suggerire di studiare, approfondire la storia del nostro Paese. È necessario conoscere il passato per impegnarsi nelle nuove sfide, a cominciare da quella della sostenibilità e della transizione verso un pianeta fondato sul rispetto dell’ambiente, delle persone e del vivere in pace, come unica possibilità per un domani. Un bel brano di De Gregori dice ‘La storia siamo noi, nessuno si senta escluso!’.
Viva la Repubblica! Viva l’Italia! Viva la Pace!”.

Così ha significativamente chiuso il suo discorso alla celebrazione del 2 Giugno, per la 77a Festa della Repubblica, Laura Bonfadini, sindaco di Vittuone, concludendo la manifestazione in piazza Italia ringraziando tutti gli intervenuti.

Il sindaco ha dedicato buona parte del suo intervento al ruolo delle donne nella nascita della Repubblica. Proprio nel marzo del 1946 le italiane poterono finalmente esercitare il diritto di voto, prima alle elezioni amministrative, poi, il 2 giugno, al Referendum istituzionale monarchia-repubblica e contestualmente al voto per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente.

“Quel 2 giugno le votanti furono ben 1 milione in più degli uomini, entusiaste di esserci e di riappropriarsi di un sacrosanto diritto – ha sottolineato il Sindaco -. Alla Costituente vennero eletti 550 uomini e solo 21 donne: le ‘Madri costituenti’. Ma il loro apporto è purtroppo ancora poco conosciuto”. “Oggi non siamo ancora al traguardo di una piena parità. Soprattutto riguardo al mondo del lavoro, al numero di donne ai vertici delle aziende, al trattamento economico, alle prospettive di carriera. Disparità che ancora oggi viviamo mentre crescono gli episodi di violenza, soprattutto domestica” – ha aggiunto, facendo riferimento anche ai casi purtroppo alla ribalta della cronaca in questi giorni.

“Ancora condizioni non sopportabili per la coscienza collettiva, le morti sul lavoro, la violenza sulle donne, l’evasione fiscale, il poco lavoro, la povertà – ha detto ancora Laura Bonfadini -. Ma il nostro impegno e quello di tutti dev’essere teso a cercare soluzioni”.

All’Italia di oggi e ai suoi problemi ha dedicato buona parte del suo discorso, all’inizio della manifestazione, presso la stele degli “Alberi della memoria”, anche Vincenzo Capuozzo, presidente dell’Anpi di Vittuone-Sedriano, che ha sostenuto: “Quello che manca è il Lavoro con la lettera maiuscola”, senza essere accompagnato da aggettivi come lavoro nero, lavoro precario, lavoro determinato, lavoro sottopagato, lavoro stagionale. “Forse anche qui sta il motivo della sempre maggiore astensione dei cittadini dalla partecipazione alla vita politica del Paese ai vari livelli – ha detto ancora -. Io penso che in una giornata come questa bisognerebbe riflettere e contribuire su come sanare questa falla della democrazia, invece vedo che all’orizzonte si profilano provvedimenti che anziché rimuovere gli ostacoli ad una eguaglianza di fatto, ne aggiungono altri aumentando le disuguaglianze.”.

E parlando del ruolo delle donne nella Resistenza ha ricordato come le donne partigiane resistenti siano state 35.000, 70.000 fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4.653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2.750 vennero deportate in Germania, 2.812 fucilate o impiccate.

Dopo il discorso di Vincenzo Capuozzo i presenti, in corteo e accompagnati dal Corpo musicale Giuseppe Verdi, hanno raggiunto piazza Italia dove si è tenuto appunto l’intervento del sindaco.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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