Vittuone, Casa di Comunità: è polemica con l’ex Assessora Elena Comerio

Duro affondo dell'Amministrazione: "La ricerca di visibilità le ha fatto perdere la memoria?"

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Lunedì 14 ottobre è stato inaugurato il cantiere della Casa di Comunità di Vittuone, con la posa simbolica della prima pietra. Un’opera fortemente voluta dall’Amministrazione Bonfadini che, di concerto con le amministrazioni dei Comuni limitrofi, ricadenti nel medesimo distretto sanitario, ha individuato l’area più idonea in via Isonzo.

Il Comune di Vittuone ha pertanto ceduto in diritto di superficie il terreno per la costruzione della struttura. Presenti alla posa della prima pietra la sindaca Laura Bonfadini, assieme alle autorità di ASST, ai rappresentanti della società costruttrici e ai primi cittadini di Sedriano e Arluno, Marco Re e Alfio Colombo.

I servizi offerti dalla Casa di Comunità andranno a beneficio della nostra comunità e della popolazione dei Comuni limitrofi. È chiara la volontà dell’amministrazione di fornire alla cittadinanza il più ampio ventaglio di servizi in ambito sociosanitario e uno stimolo ai medici di base per scegliere Vittuone come sede.

Di fronte a tutti questi benefici per la comunità, sorprende quanto scritto dall’ex assessora Elena Comerio, di recente passata nel gruppo di centrodestra guidato da Forza Italia, sul giornalino del gruppo di opposizione.

Contrariamente a quanto affermato dalla consigliera, l’ambulatorio comunale che sorgerà in via Zara, in quella che in passato è stata la sede della Pro loco, non andrà a sovrapporsi con la Casa di Comunità. Il motivo è semplice: l’ambulatorio e la Casa di Comunità offriranno servizi diversi, seppur complementari.

La prima, infatti, sarà divisa in tre aree: medico-specialistica, diagnostica e socio-sanitaria (Consultorio) e offrirà spazi per i medici di base che vorranno insediarvisi. L’ambulatorio di via Zara, invece, continuerà a svolgere il servizio di punto prelievi e offrirà servizi infermieristici sul territorio. Inoltre, l’ambulatorio è stato pensato come spazio versatile e adattabile alle esigenze sociosanitarie che si dovessero presentare in futuro.

Lo spostamento dell’ambulatorio consentirà sia di riqualificare la palazzina di via Zara, abbandonata all’incuria da anni, sia di recuperare gli spazi attualmente occupati dall’ambulatorio in via Gramsci, per sfruttarli al meglio. Questo progetto, che rientra in un più ampio piano di gestione degli edifici comunali, ha l’obiettivo di ottimizzare gli spazi e di ridurre le spese per le utenze.

Le osservazioni di Comerio, nonostante siano prive di fondamento, stimolano però una riflessione. Dov’era l’ex assessora quando questi progetti venivano ampiamente discussi in giunta? Dov’era quando si spiegavano in modo dettagliato le funzioni di ogni struttura? Lei che si è vantata pubblicamente di non aver mai espresso voto contrario ai progetti dell’amministrazione, ora critica ciò che lei stessa ha votato? Ricordiamo infatti che Comerio, con il suo voto favorevole, ha approvato sia il Documento Unico di Programmazione 2023-2025 sia il piano delle opere pubbliche 2023-2025 nei quali è inserito il progetto della riqualificazione della palazzina di via Zara e la sua trasformazione in ambulatorio.

Perché Comerio votò a favore se, a distanza di pochi mesi, si scaglia contro il progetto? Cerca forse visibilità? Oppure era presente in giunta e in consiglio comunale a sua insaputa? O forse ancora, la smania di apparire le sta cancellando la memoria? ”

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