VERONA – Il fatturato del vino e degli spumanti in Italia cresce del 5% e raggiunge nel 2017 il valore record di oltre 10,6 miliardi per effetto soprattutto delle esportazioni che hanno raggiunto il massimo di sempre a 6 miliardi (+6%) mentre sono risultate in leggera crescita anche le vendite sul mercato nazionale pari a circa a 4,6 miliardi, per effetto anche dell`aumento dei consumi familiari (+2%). E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata al Vinitaly di Verona dove al proprio stand, nel Centro Servizi Arena (corridoio tra i padiglioni 6 e 7) le novitร del vino Made in Italy sono protagoniste con la mostra delle esperienze piu` originali dalla vigna alla cantina, dall`imbottigliamento all`etichettatura ed รจ stata esposta la prima top ten dei vini che hanno messo a segno il maggior tasso di crescita delle vendite nel 2017.
Nel 2017 rispetto all`anno precedente le vendite hanno avuto un incremento in valore del 4% negli Usa che si confermano il primo cliente, seguiti dalla Germania dove la crescita รจ dell`1% e dal Regno Unito dove l`export aumenta del 6%. A preoccupare per il futuro sono le eventuali misure neoprotezionistiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che potrebbero scaturire dalla guerra dei dazi ma anche dalla Brexit con l`uscita della Gran Bretagna dall`Unione Europea. Anche se i valori sono ancora limitati, a far ben sperare sono i mercati dove la crescita รจ percentualmente maggiore come la Cina con un +29%, ma รจ da segnalare la Francia che, con un aumento del 9%, si colloca al sesto posto tra i maggiori acquirenti, anche a conferma del livello di qualitร raggiunto dal vino italiano.
L`export di vino italiano in Francia sfiora i 170 milioni di euro nel 2017 e praticamente raddoppia (+92,3%) negli ultimi 10 anni mentre nello stesso periodo al contrario gli arrivi nella Penisola dai cugini d`oltralpe sono crollati del 14% in valore spingere il successo del Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – รจ soprattutto la riscossa, contro lo champagne, delle bollicine nazionali con le esportazioni in Francia letteralmente esplose del 276% in valore nel decennio, per un importo attuale di oltre 45 milioni di euro.
Lo spumante รจ stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all`estero con le esportazioni che, con un aumento del 14% rispetto all`anno precedente, hanno raggiunto il record di 1,36 miliardi di euro. Nella classifica delle bollicine italiane piรน consumate nel mondo ci sono nell`ordine il Prosecco, l`Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese.
Per quanto riguarda le destinazioni, la classifica รจ guidata dal Regno Unito con circa 410 milioni di euro e un incremento del 12% nel 2017 ma rilevanti sono anche gli Stati Uniti con circa 296 milioni e un aumento del 16% in valore. In ogni caso l`aumento piu` importante tra i primi dieci importatori รจ in Russia dove le bollicine Made in Italy crescono del 33%.
L`Italia, nonostante una produzione stimata intorno ai 40 milioni di ettolitri cioรจ il 26% in meno rispetto all’anno precedente, ha conquistato nel 2017 – sottolinea la Coldiretti – il primato mondiale davanti ai cugini francesi. Si sta realizzando – spiega la Coldiretti (www.coldiretti.it) – un riposizionamento globale della produzione tricolore che diminuisce in quantitร ma aumenta in qualitร con oltre il 70% dedicata a vini DOCG, DOC e IGT con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.
Il calo della produzione e l’addio ai voucher ha inciso pesantemente sull`occupazione anche se si stima che il vino abbia offerto durante l`anno opportunitร di lavoro ad un milione e duecentomila persone (-8%) tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attivitร connesse, di servizio e nell`indotto che si sono estese negli ambiti piu` diversi: dall`industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall`enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall`editoria alla pubblicitร , dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi). Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunitร di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/
13) cosmetica, 14) benessere/salute con l`enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicitร , 17) informatica, 18) bioenergie.
“Il vino italiano รจ il prodotto agroalimentare piu` esportato all`estero dove ormai sono stappate la maggioranza delle bottiglie Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “il settore รจ cresciuto scommettendo sulla sua identitร , con una decisa svolta verso la qualitร che rappresentano un modello di riferimento per la crescita dell`intero agroalimentare nazionale”.
(fonte: Coldiretti-Askanews)