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Vincenzo Sofo (Lega): ‘Ecco perché al referendum voterò NO’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Si allarga il fronte dei contrari al referendum nel Carroccio. Il leader nazionale Salvini è per il Sì. Qui sotto l’intervento dell’eurodeputato (eletto nella circoscrizione Sud) Vincenzo Sofo.

Io credo che questa domenica al referendum sul taglio dei parlamentari si debba votare NO. 

Però capisco anche bene quelli che intendono votare SI, perché nelle motivazioni che oggi stiamo sentendo a supporto del NO, troviamo ahimè il fallimento della politica che ha portato a proporre un referendum così.

Proporre un voto contrario motivandolo con la necessità di fare uno sgambetto al Governo significa infatti delegittimare il ruolo della Politica, riducendola a faida per il gusto della faida invece che a battaglia per l’affermazione di una visione di crescita per la propria comunità.

Ancor meno sensato sarebbe votare contro per difendere la democrazia e la rappresentatività. Perché, vi sembra che quello attuale sia un sistema davvero democratico e rappresentativo?

Abbiamo un Parlamento che non conta più nulla – emblematica è la frequenza nell’uso dello strumento della fiducia da parte del Governo – e che è composto da parlamentari che il popolo nella stragrande maggioranza dei casi neppure conosce.

Con il SI molti territori perderebbero la rappresentatività parlamentare, rappresentatività che purtroppo nei fatti già manca perché già oggi il sistema elettorale disincentiva totalmente il rapporto degli eletti con le rispettive circoscrizioni, favorendo invece il rapporto degli eletti con le rispettive segreterie di partito.

E se è vero che con la vittoria del SI smantelleremo definitivamente la politica per metterci nelle mani della tecnocrazia, è anche vero che è la politica stessa ad aver già attuato a più riprese questa pratica suicida (ricordate Monti e il governo dei tecnici?).

Votare SI dunque significa ammazzare una politica già in fin di vita. Ma il NO da solo non basta a farla resuscitare. Per farlo serve legare il NO a una revisione totale del sistema politico, a partire da una legge elettorale capace di produrre un Palazzo davvero in grado di governare e di rappresentare.

La verità è che se ci fosse stato il quorum la scelta più saggia sarebbe stata non andare a votare. Ma il quorum non c’è e allora turatevi il naso e andate a votare NO. Ché se la politica già vi fa schifo così, figuratevi come diventerà votando SI.

*eurodeputato della Lega

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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