Riceviamo e pubblichiamo
Le imprese ci chiedono di ultimare la costruzione della superstrada Vigevano-Malpensa. È questo il messaggio che i promotori dell’opera hanno cominciato a far filtrare mezzo stampa. Un segnale inquietante, per chi è come noi al fianco dei cittadini nella lotta contro un’opera il cui rapporto costi-benefici per il territorio è ampliamente sbilanciato a favore dei primi.
È come se si volesse preparare il terreno per l’imminente passaggio al secondo step, relativo alla costruzione della superstrada. Come Movimento Cinque Stelle ribadiamo quanto già sostenuto più volte. I soldi pubblici vanno spesi per costruire opere utili ai cittadini, non bisogna costruire opere pur di spendere soldi pubblici. Il compito delle Istituzioni è quello di realizzare infrastrutture realmente in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini: non è questo il caso.
Le rilevazioni e gli studi portati avanti dai comitati No Tang hanno dimostrato come esistano alternative meno impattanti e maggiormente sostenibili per il territorio, alternative attraverso le quali venire maggiormente incontro alle esigenze dei cittadini stessi.
Le dichiarazioni del consigliere Regionale Del Gobbo insistono su di una litania ormai nota. Quel più strade più lavoro che però nei fatti non ha mai portato i risultati promessi, vedasi i recenti fallimenti di BreBeMi e Pedemontana.
Come portavoce chiediamo che le istanze dei cittadini siano ascoltate. Di modo che i soldi pubblici possano essere spesi per realizzare infrastrutture realmente utili e che il rapporto costi-benefici per il territorio sia d’ora in avanti sbilanciato in favore di quest’ultimo.
Massimo De Rosa –Portavoce M5S Regione Lombardia
Gentile consigliere De Rosa,
grazie per il suo intervento. Pur apprezzando la sua tenace coerenza, sin da quando era deputato, continuiamo a ribadire tanto a lei quanto a Pioltini e ai No Tang di ogni ordine e colore che la vostra legittima posizione E’ ASSOLUTAMENTE MINORITARIA.
Seguo la vicenda superstrada (ahimé..) da 16 anni, di quegli studi dei quali lei parla francamente so poco (dove sono, scusi?); quello che so, siccome vivo questa terra da 45 anni, è che conosco 3 imprese (una importante) che NON hanno aperto le loro attività nell’Abbiatense per la situazione infrastrutturale che ci ritroviamo, degna del Congo. Ma secondo lei è possibile avere una STATALE come la 526 che da Robecco ad Abbiategrasso- dove c’era una delle più grandi aziende di macchine da caffè (la Gaggia) oggi dissolta- assomiglia a un viottolo tipo quelli sulle Ande sudamericane?
Luca Del Gobbo- e noi con lui- sostiene quello che sostiene perché vive a contatto col mondo imprenditoriale da 20 anni; perché Magenta, Abbiategrasso, Robecco, Vigevano e Regione Lombardia- non propriamente dei carneadi istituzionali- sostengono, come il 90% di chi vive nei nostri paesi, l’assoluta necessità di questo collegamento infrastrutturale. Quindi si dia pace, l’iter procede perché rappresenta la volontà popolare ed istituzionale. E stia sereno: nel costruire l’opera, faremo attenzione a tutti i campi di margherite dell’Est Ticino (che conosciamo meglio di lei, ce lo consenta).
Cordialità e ossequi.
Fabrizio Provera