MILANO – VARESE “Ieri ad Arcore è stato individuato il candidato di centrodestra. I leader erano informati. È una figura che condivido, che conosco e che aiuterò. Non mi reputo così straordinariamente fondamentale da essere l’unico in grado di vincere” e “non penso che i leader abbiano fatto una scelta per perdere”.
E’ probabile, come detto poco fa da Roberto Maroni, che la convergenza su Attilio Fontana risalga già a ieri. Di certo, l’uscita di scena (del tutto inattesa) dell’ex ministro degli Interni era risaputa, nell’inner circle, all’incirca dai giorni di Natale.
Francamente abbiamo assistito divertiti, stamani, a certe dichiarazioni di giubilo degli avversari di Lega e cdx. Fatte evidentemente da chi non conosce né lo spessore, né la persona di Attilio Fontana.
Stiamo parlando di uno degli amministratori più capaci, riconosciuti, onesti e dinamici espressi dalla Lega Nord negli ultimi 25 anni. Un’esperienza pregressa robusta, da Vice Pretore a Gavirate, prima ancora di Conciliatore. Nasce nel 1952 ed apre il suo studio legale, a Varese ovviamente, nel 1980.
Presidente del Consiglio Regionale nel 2000, coltiva negli anni di presidenza presso Anci Lombardia – e ovviamente nei 10 di Borgomastro a Varese, dove la Lega perde nel 2016 a causa dell’incapacità di trovare un erede al suo livello- un numero imponente di relazioni politiche e personali.
Gode del sostegno granitico, e di un’amicizia fraterna e pre-politica, di quelle che probabilmente sono le due figure più importanti nella Lega Nord dopo quella di Matteo Salvini: parliamo di Giancarlo Giorgetti, plenipotenziario del Carroccio, e di Andrea Mascetti, leader di Terra Insubre. La rete di sindaci, amministratori e professionisti che fanno parte del suo ‘inner circle’ è molto estesa.
Grandissimo conoscitore di basket (e tifoso acceso della squadra della sua città, una delle più blasonate in Italia ed Europa), al pari di Bobo Maroni possiamo aggiungere che Attilio Fontana è un leghista che sta benissimo nei salotti e conosce la grammatica del potere. Dalla sua ha una probità morale indiscussa. Che non guasta. Anzi.
Nonché, molto importante, una maggiore ‘liason’ con l’ormai egemone gruppo di Matteo Salvini.
Insomma, benché certe espressioni di giubilo di Gori o del Movimento 5 Stelle siano comprensibili, non sono affatto giustificabili.
Perché Attilio Fontana vincerà in carrozza le prossimi elezioni regionali del 4 marzo. E se fosse partito un mese e mezzo fa, avrebbe sepolto Giorgio Gori sotto 18 o 22 punti di scarto. Adesso invece prevarrà con 10, 12, forse 14 lunghezze.
Buon lavoro, Presidente.
Fabrizio Provera