E’ stata disposta la perizianpsichiatrica a carico di Marco Manfrinati, l’ex avvocato dinBusto Arsizio a processo davanti alla Corte d’Assise del
tribunale di VARESE per l’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido
e il tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido.
Il perito dovrà stabilire se il 42enne, che è reo confesso e che ha
consumato l’aggressione a coltellate il 6 maggio 2024 in via
Menotti a VARESE, era capace di intendere e di volere al momento
del fatto valutandone anche la pericolosità sociale.
La Corte ha deciso oggi al termine dell’istruttoria.
Il presidente Andrea Crema, in apertura di dibattimento aveva
infatti precisato che una decisione sulla richiesta della difesa
sarebbe stata presa quando la Corte avrebbe avuto gli elementi
per accogliere o respingere l’istanza.
Manfrinati oggi ha letto in aula una lettera al figlio – la
separazione dal bambino, a suo dire, sarebbe la causa scatenante
della violentissima aggressione a colpi di coltello – nella
quale ha chiesto scusa al piccolo per aver ceduto alla rabbia
spiegando: “Senza di te ero arrivato a fine corsa”.
“Nessuna
parola di pentimento, invece, per quanto fatto a Fabio e Lavinia
Limido dei quali Manfrinati non ha mai nemmeno fatto i nomi.
“Rispettiamo la decisione della Corte ma restiamo contrari alla
perizia psichiatrica. A nostro parere Marco Manfrinati non è un
pazzo, è un assassino”, ha commentato l’avvocato Fabio Ambrosetti legale di parte civile.

















