Dopo oltre un mese di decremento, torna a risalire la percentuale di prime dosi di vaccino sul totale di quelle somministrate: “nella settimana 26 luglio-1 agosto sono state infatti poco piu’ di 1 milione, pari al 29,5% del totale”. Ma la campagna vaccinale, che ora punta tutta sui vaccini a mRna, ha dosi insufficienti a mantenere il ritmo. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Al 4 agosto (ore 6.09) risultano consegnate 72.149.518 dosi, da cui vanno sottratte 255.050 dosi di Johnson & Johnson non utilizzate e restituite.
Dopo il picco di consegne registrato tra il 28 giugno e il 4 luglio (5.669.727 dosi), nelle due settimane successive le forniture settimanali si sono attestate intorno a 2,6 milioni di dosi, per scendere a 2,5 milioni nella settimana 19-25 luglio e risalire a quota 2,7 milioni la scorsa settimana. Cala pero’, nell’ultima settimana, il numero di somministrazioni (3.397.134) e la media giornaliera (445.908 dosi al giorno), anche a causa del mancato aggiornamento dei dati da parte della Regione Lazio a seguito dell’attacco hacker.
Tuttavia, precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, “il numero di somministrazioni giornaliere non riesce a decollare sia per la limitata disponibilita’ di vaccini a mRNA, sia perche’ non vengono piu’ utilizzati quelli a vettore adenovirale per le prime dosi”. In particolare, spiega Gimbe, AstraZeneca viene impiegato quasi esclusivamente per i richiami mentre “la limitata disponibilita’ di dosi di vaccini a mRNA ostacola, a breve termine, la possibilita’ di accelerare la vaccinazione negli under 60, oltre che di convincere gli over 60 ancora scoperti che rifiutano i vaccini a vettore adenovirale”.