MILANO “Silvio Berlusconi è stato un “geniale imprenditore, grande innovatore e figura di primissimo piano della politica italiana”.
Lo scrivono, nel messaggio pubblicato sul sito ufficiale del Torino calcio, il presidente Urbano Cairo “con i consiglieri, dirigenti, dipendenti, collaboratori, allenatori, calciatori e tutto il settore giovanile” del club granata: “profondamente commossi, sono vicini con affetto alla famiglia” “Berlusconi, proprietario del Monza, è stato per 31 anni presidente del Milan, con un palmarès che ha reso il club rossonero una delle società più titolate e conosciute in tutto il mondo. – si legge ancora nel messaggio del Torino calcio – Ai suoi affetti più cari, a tutti i parenti e ai tantissimi amici il cordoglio e l’abbraccio nel ricordo di un grande protagonista della nostra epoca”.
E’ stato il compagno di banco di Silvio Berlusconi per otto anni, dalla prima media fino al liceo classico all’istituto salesiano: Guido Possa, uno degli amici di infanzia del Cavaliere, al telefono con l’AGI ha la voce rotta dalla commozione. “Sono molto emozionato, sono rimasto colpito. Mi ricordo che a 12 anni venne da me dopo che gli avevo fatto uno screzio ‘Guido perche’ lo hai fatto? Per me l’amicizia e’ tutto’, mi disse. Capii’ in quel momento che aveva un grande cuore. Mi voleva bene”. L’ultima telefonata a fine maggio, quando l’ex premier aveva lasciato l’ospedale San Raffaele dopo 45 giorni di ricovero. “Mi chiamo’ per invitarmi ad Arcore. ‘Guido poi ci vediamo’, mi disse. Capii’ che aveva un tono malinconico, che sarebbe stato l’ultimo saluto. Come tanti di noi ora mi sento piu’ solo”. Dal 1988 al 1995 Possa ha lavorato presso Fininvest, prima come responsabile della segreteria di presidenza, poi come direttore del settore sviluppo, nel 2001 e’ stato viceministro di Letizia Moratti all’Istruzione, Universita’ e Ricerca, ruolo poi riconfermato dal successivo governo in carica dall’aprile 2005. “Ho collaborato con lui dal 1988 a 2013. Aveva la filosofia del sole in tasca, pensava che per realizzare ogni obiettivo occorre rincorrere sempre i propri sogni. Come tanti di noi io mi sento un miracolato per aver lavorato con lui. Ho fatto una strada che non avrei potuto percorrere solo con le mie forze”. I ricordi si affollano: “Un giorno, aveva 17 anni, all’istituto salesiano ci affacciammo sul balcone. Noi eravamo tutti maschi, di fronte a noi c’era una scuola con tutte donne. Lui guardo’ una ragazza, fece una scommessa con noi, disse che in cinque minuti sarebbe andato in quell’altro istituto, si sarebbe affacciato dal balcone e avrebbe conosciuto quella ragazza. Cosi’ fu, ci usci’ per molto tempo. Questo e’ solo un esempio del modo che aveva di pensare. Non si dava mai per vinto e poi aveva una grande capacita’ di instaurare un rapporto con tutti. E’ stato un grande amico”.