Uno splendido esemplare di Luccio italico immortalato da Simone Macchi nelle acque del Ticino

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MAGENTA Ecco una bellissima immagine d’un esemplare di Luccio italico, una specie endemica delle nostre acque dolci, che si distingue dall’alloctono luccio europeo per la livrea marmorizzata. Lo scatto è del nostro bravissimo fotografo naturalista #simonemacchi .

Il giovane fotografo naturalista Simone Macchi ha scattato un’altra foto ad altissimo impatto e di grande bellezza: l’autore della mostra sulla fauna in Fagiana durante il Covid, che ha avuto una vasta eco, ha colto in tutta la sua imponenza il Luccio italico, esemplare importantissimo per la fauna ittica del Ticino.

LE CARATTERISTICHE

Corpo allungato e compresso, con altezza massima 1/5-1/6 della lunghezza standard, nella quale le testa è compresa circa 3.5 volte. Muso appiattito e affusolato, complessivamente simile al becco di un’anatra. Bocca molto ampia con mandibola prominente. Apertura orale con bordo posteriore esteso fino a circa alla metà della verticale passante per l’occhio. Denti, robusti ed acuminati, presenti su mascella, mandibola, palatino e lingua. Opercolo e preopercolo in gran parte coperti di squame. Branchiospine incipienti, denticolate, addensate e disposte in più file irregolari lungo il margine interno delle arcate branchiali.  Pinna dorsale inserita nella parte posteriore del corpo, sopra la corrispondenza con la pinna anale. Pinne pettorali e ventrali relativamente piccole. Squame piccole, cicloidi. Linea laterale in posizione mediana, pori della linea laterale interrotti. Livrea di fondo di colore variabile, a seconda di ambiente, stagioni, e dell’età degli esemplari. Generalmente verdastra, bruna o grigia, più scura sul dorso, più chiara sui fianchi e biancastra sul ventre bianco candido. I fianchi presentano bande oblique scure, in numero variabile da 16 a 18.

Habitat e abitudini – La specie ha il suo habitat preferito nelle acque di pianura, ferme o a corrente moderata, con fondale sabbioso o fangoso e ricche di vegetazione. Tende ad evitare acque eccessivamente torbide. In alcuni grandi fiumi il luccio si spinge fino alla zona del barbo. Vive anche in acque salmastre, con percentuale di salinità non superiore al 7-10% circa. Il luccio è sedentario e territoriale, solamente durante la stagione di frega si sposta per cercare i luoghi adatti alla riproduzione. Di indole solitaria, si associa ad altri esemplari solo durante il periodo di frega.

Alimentazione – Gli avannotti si nutrono di zooplancton e di macro e microinvertebrati, la tendenza ittiofaga si rivela precocemente: a 4-5 cm di lunghezza iniziano a predare altri avannotti, compresi quelli della propria specie. La dieta degli adulti si compone principalmente di pesci, ma gli esemplari di taglia più grande predano anche anfibi, rettili acquatici, piccoli mammiferi ed uccelli.

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