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Una notte senza stelle. Di Giulia Accardo

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‘Sono andata a letto e le stelle non cโ€™erano piรบ. Ho pulito bene il vetro della finestra, ma niente da fare. Erano sparite’.ย  Niente illuminava la triste serata, tutto era spento e buio. Un brivido di paura mi percosse la schiena e subito dopo un sorrisetto mi si dipinse sul viso; in me si accese il โ€œlume dellโ€™avventuraโ€ che mi fece precipitosamente alzare dal letto capovolgendo tutte le calde coperte che mi avvolgevano come un piccolo involtino fumante. Piano piano, passo dopo passo, scesi le scale di legno facendo scricchiolare, in modo quasi spettrale, ogni singolo gradino e raggiunsi lโ€™armadio dove era contenuta la torcia, la presi. Cosรญ con passetti veloci entrai nella stanza di mio fratello, lo svegliai in modo alquanto brusco che quasi gli feci prendere un colpo;ย  ero troppo impaziente di mostragli il mio progetto per quella serata.

Pensavo a quanto sarebbe stato divertente e avventuroso percorrere le stradine del mio desolato paesino di notte, e per di piรบ senza la guida sicura delle stelle, ma soprattutto volevo scoprire dove si fossero cacciati quei maledetti buchi lucenti del cielo. Rivelai il piano a mio fratello che in un batter dโ€™occhio era giรก pronto ad uscire; insieme sgattaiolammo svelti fuori dalla casa passando dalla porta sul retro per non farci scoprire dai nostri genitori che ancora dormivano indisturbati come ghiri. Perciรณ in poco tempo riuscimmo a inoltrarci per le stradine della cittร  deserta, o forse cosรญ era come credevamo; per il vicolo si aggirava con aria disinvolta e contenta un signorotto, un bel tipetto sui 60 anni, con un viso paffutello, degli occhi piccoli e vispi, due bei baffi arricciati e un fare da vero galantuomo degli anni passati; questโ€™uomo ci incuriosi’ย  ย  assai,ย ย decidemmo per questo motivo di scambiare due parole con lui.

โ€œBuonasera!โ€ disse lui precedendoci nellโ€™inizio del discorso.

โ€œBuonasera!โ€ย  rispondemmo noi imitando quasi la sua voce da lussuoso signore โ€œCosa fa da queste parti, a questโ€™ora?โ€ dissi allora io.

โ€œNo, cosa ci fate voi nel cuore della notte a gironzolare da soli per le strade del paese? Ribattรฉ lui. โ€œIo faccio il mio lavoro.โ€ย โ€œEhmโ€ฆ Noi stavamo solo, mmm, soloโ€ฆโ€ borbottรณ mio fratello quasi sul punto di piangere sentendosi rimproverato. โ€œMa dai, รจ forse vietato fare una passeggiata notturna!?โ€ conclusi io, ironicamente.

โ€œNo di certo! Beโ€™ allora arrivederci!โ€ disse lui.

โ€œNo, no, aspetti un attimoโ€ฆโ€ e diedi una gomitata a mio fratello il quale subito mi rilanciรณ un occhiataccia che perรณ mostrava di aver capito tutto โ€œNon nota niente di strano nel cielo di stanotte?โ€

โ€œNiente di rilevanteโ€ rispose lui molto serio.

โ€œMa come? Non si รจ accorto che non ci sono le stelle! Sono sparite! Ce le hanno rubate! Le sembra irrilevante!?โ€ contrattaccai io, immedesimandomi nel personaggio di Sherlok Holmes.

โ€œAh giรก, le stelle! Le ho prese io.โ€ Fece tranquillo.

โ€œLe ha prese lei??โ€ chiedemmo noi allโ€™unisono, entrambi sconvolti e sconcertati. โ€œAllora รจ questo il suo lavoro? Rubare le stelle non รจ un mestiere, a meno che lei non sia un ladro!โ€

โ€œMa no, ragazzuoli! Cosa avete capito!? Ricominciamo da capo, piacere, io sono il signor Sogno! Io dono ai bambini, ai ragazzi e a quelli che voi chiamate grandi dei sogni, uno per ognuno. Stanotte ho sentito un bambino desiderare tanto arrivare a toccare le stelle e, dopo aver udito una tale richiesta, non ho visto come non potevo non regalargliele, cosรฌ hoย pensato di prenderle dal cielo reale dato che nel cielo dei sogni non esistono.โ€

Increduli troncammo il discorso del cosidetto signor Sogno, comโ€™era possibile prendere le stelle! Loro stanno nel cielo. โ€œScusi come รจ riuscito a rubarle?โ€ chiedemmo noi.

โ€œOh dai basta con questo termineโ€ฆ Io non le ho rubate, le ho prese in prestito e se volete sapere come ho fatto, seguitemi!โ€

Io e mio fratello ci guardammo, eravamo dโ€™accordo, la curiositรก prevalse su di noi. โ€œ Certo, noi siamo prontiโ€

Poi non so piรบ cosa successe, so solo che quando aprii gli occhi non ero piรบ nel vicolo dove avevo incontrato lo strambo signorotto dai baffi arricciati. Mi trovavo non so bene dove, tutto aveva un carattere estremamente scherzoso, felice e spensierato. Con me non cโ€™era piรบ mio fratello, lo trovai con il signor Sogno, seduto su una piccola panchina tutto intento ad acchiappare un farfalla col retino del suo compagno. Li raggiunsi.

โ€œDormigliona, alla buonโ€™ora!โ€ mi dissero sorridendo.

โ€œMaโ€ฆDove siamo?โ€ chiesi io ancora un poโ€™ frastornata.

โ€œNel mio mondoโ€ disse tutto soddisfatto il signor Sogno, โ€œBenvenuta nel mondo dei Sogni: lรญ, alla vostra destra, vedete il pozzo dei desideri con accanto il campo dei sogni, alla vostra sinistra invece si trova lโ€™interminabile prato delle opportunitรก , al centro ecco la cascata dei pensieri. Io sono, come dire, lโ€™amministratore di tutto ciรณ. Invece al di lรก delle montagne degli obbiettivi si trova il regno della perenne tristezza e dellโ€™infelicitรก mortale perchรฉ โ€œ triste รฉ chi sogni non haโ€: questo รฉ il motto di queste parti.โ€

โ€œChe bello, qua รจ tutto cosรญ, cosรญ perfetto eโ€ฆmagico!โ€ esclamai.

โ€œGiรก. Ora vi devo una spiegazione, non รจ vero? Io sono fatto di pura immaginazione, solo i bambini piรบ curiosi e fantasiosi mi possono vedere, il mio mondo รฉ quello di cui io mi servo per rendere felice la gente ma come vedete qua รจ sempre giorno, e perciรณ le stelle non esistono; il mio compito รฉ quello di rendere contenti e soddisfatti, per questo ho preso le stelle, per creare un sorriso sul volto di quel bambino di cui vi parlavo.โ€

โ€œE noi come facciamo senza stelleโ€ฆ tutto sarรก scuro di notteโ€ฆcosa darรก dโ€™ora in poi ispirazione ai poeti, agli scrittori, ai musicisti e alle persone ambiziose che puntano a grandi o piccoli obbiettivi?โ€

โ€œRagazzi ovvio che vi ridarรณ le stelle. Altrimenti faccio felice un bambino e scontento il mondo!โ€ ci rassicurรณ lui ridendo. โ€œCambiando discorsoโ€ฆ Ora sapete il segreto della felicitรกโ€

โ€œDavvero?โ€ lo interrompemmo increduli.

โ€œSi, siate sempre curiosi, ambiziosi, coltivate i vostri sogni e alzate i punti di arrivo dei vostri obbiettivi. Vi faccio anche un regalo, vi dono un fiore del mio campo dei sogniโ€

โ€œUn fiore?โ€

โ€œSi un fiore vale un sogno: piantatelo per bene in un vaso, crescetelo, coltivatelo, proteggeteloย  e amatelo; sarรก il segno che vi ricorderรก di avere un sogno e di curarlo come farete con il fiore. Addio! Eโ€™ stato bello conoscervi! Spero che mi penserete quando guarderete le stelle e quando osserverete crescere il vostro fiore!ย  Ora che ne dite, vi riporto a casa?I vostri genitori saranno in pensiero per voi!โ€.

 

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