Ieri mattina, quattro persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione sono entrate nel Ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele e hanno versato il contenuto di tre bottiglie di passata di pomodoro in veranda.
Per la seconda volta in una settimana, torniamo a gridare contro l’assurdità di un paese dove una cena di lusso costa quanto la spesa mensile di una famiglia. E ancora, da Carlo Cracco, solo silenzio. Le chiediamo: è normale che una cena costi quanto la spesa mensile di una famiglia? Qual è il prezzo giusto per chi lavora duramente nei campi per noi? Dopotutto, il cibo è il suo mestiere. Una risposta, Cracco, dovrebbe avercela.
Giacomo, 34 anni, consulente legale ha dichiarato durante l’azione: “Questa volta abbiamo portato un simbolo dello sfruttamento agricolo: la passata di pomodoro. Agricoltori e braccianti lavorano per briciole, schiacciati da prezzi che non coprono i costi, mentre la crisi climatica inaridisce il suolo. Il governo Meloni e Lollobrigida esaltano il ‘Made in Italy’, ma abbandonano chi lo produce. Un sistema che arricchisce pochi e nasconde la fatica dietro prodotti iconici. Lo stesso meccanismo che permette a un ristorante come Cracco di far pagare una cena quanto una spesa mensile: mentre i clienti gustano piatti da centinaia di euro, migliaia di lavoratori lottano per sopravvivere. Chi vuole la qualità deve pagare a prezzo d’oro, questa è la vera ingiustizia”.