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ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è un immediato pericolo che la Russia possa attuare delle azioni aggressive nei confronti dei Paesi dell’Alleanza perché questo scatenerebbe l’articolo 5. L’unica idea che l’Alleanza Atlantica alimenta nei propri cittadini è che per prevenire la guerra bisogna avere un livello di deterrenza tale che l’ipotetico avversario abbia ben chiaro che un suo qualsiasi atteggiamento aggressivo genererebbe una azione che provocherebbe degli effetti molto maggiori rispetto ai guadagni che lui potrebbe ottenere”. Queste le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Nato, ad Agorà Rai Tre, commentando la dichiarazione del ministro degli esteri russo Lavrov che ha accusato la Nato di alimentare l’idea di una possibile guerra.
“La tutela e la difesa dello spazio aereo verrà incrementata perché la presenza dei droni è un game change, un qualcosa che varia gli equilibri. Il muro antidroni rafforzerà i dispositivi già esistenti e sarà messo sotto una unica catena di comando”, ha aggiunto.
“Se lo sconfinamento di un aereo o un drone non costituisce pericolo per personale a terra, per strutture, infrastrutture, non c’è ragione di abbatterlo anche perché si andrebbe verso un processo escalatorio. Uno dei fondamentali principi della Nato è quello di prevenire qualsiasi escalation non di provocarle“, ha spiegato.
“I soldi spesi per la difesa sono investimenti per la nostra sicurezza: 3,5 per materiale tipicamente militare e 1,5 per materiale duale a doppio uso, civile e militare, per l’industria. Ma noi dobbiamo fare in modo che ci sia più personale, che venga retribuito meglio. Mi auguro quindi che i fondi stanziati in più siano destinati anche a loro, perché non se ne parla”, ha concluso.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).