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SHARM EL SHEIKH (EGITTO) (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, i Paesi mediatori dell’accordo per la tregua a Gaza tra Hamas e Israele hanno firmato l’accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheikh. Il documento ufficializza l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia che oggi ha portato al rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi. Al termine della firma dell’accordo è iniziata la sessione plenaria a porte chiuse. In occasione della firma del documento Al-Sisi ha fatto un appello al popolo di Israele: “Fateci trasformare questo momento storico in un nuovo inizio, e lavoriamo insieme per un futuro migliore per i nostri Paesi”.
TRUMP “AL-SISI HA FATTO UN LAVORO IMPORTANTE PER ACCORDO SU GAZA”
“L’Egitto ha svolto un ruolo molto importante per l’accordo su Gaza”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump durante l’incontro con l’omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, a Sharm el-Sheikh, come riporta la tv egiziana Al-Qahera. Al-Sisi “è un leader forte” e “stiamo lavorando per incrementare gli sforzi per salvare la situazione a Gaza e rimuovere le macerie dalla Striscia“, ha concluso Trump.
“Ero certo che solo Lei potesse porre fine alla crisi di Gaza. Solo Trump può raggiungere la pace nella nostra regione”, le parole del leader egiziano.
MELONI “GIORNATA STORICA, ITALIA PRONTA A FARE SUA PARTE”
“Siamo fieri che l’Italia ci sia in questa giornata storica. Dobbiamo ringraziare i mediatori che hanno spinto e dato un mano. E’ un percorso molto lungo, noi oggi abbiamo una prima fase ma è un’occasione che non si vedeva da tantissimi anni per una pace giusta e duratura, un lavoro lungo che si basa sul progetto dei due Stati. L’Italia è qui per dire che c’è ed è pronta a fare la sua parte. Tutti sanno che la nostra è una nazione rispettata, benvoluta nella regione che riesce a dialogare con tutti, lo fa con franchezza e guardando i risultati, penso che in questa fase possa giocare un ruolo di primo piano”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa a Sharm El-Sheikh commentando la firma dell’accordo di pace per Gaza. “Se viene attuato il Piano di pace è più vicino il riconoscimento della Palestina, certo”, ha aggiunto.
“Il Piano Mattei, si chiama Piano Mattei per l’Africa, non so se abbiamo spostato geograficamente la Palestina…ciò non toglie che si possono fare altre cose, noi abbiamo la cooperazione allo sviluppo, possiamo immaginare un piano specifico ma non credo che lo strumento possa essere il Piano Mattei. Sicuramente alcuni modelli portati avanti nel Piano possono essere replicati a Gaza”, ha spiegato.
“Il rischio più grande che si corre è che non si sia pragmatici, bisogna evitare tutto ciò che può scaldare gli animi e tutto quello che può rappresentare un alibi. Bisogna essere molto lucidi, è un appello che faccio a tutti perché è una fase delicata ma che ci può dare grandi soddisfazioni”. La cessazione delle ostilità “è un grande successo di Trump e credo che abbia ragione nel dire che è il più grande successo diplomatico, anche se gli auguriamo di raggiungerne altri, a partire dall’Ucraina”, ha concluso.
Board of Gaza? “Questo è prematuro, io non ho obiettivi particolari. Se la presenza dell’Italia viene richiesta siamo pronti a fare la nostra parte ma a me interessa portare avanti delle soluzioni, è una grande occasione e tutte le persone che conoscono bene la situazione sanno quanto sia complesso e di quanto lavoro ci sia bisogno. Chiunque voglia una stabilizzazione del Medio Oriente sa che questo è il tempo del lavoro e non della prima fila”. “I nostri carabinieri da anni a Gerico formano la polizia palestinese, siamo impegnati anche nella missione a Rafah. Possiamo implementare questa presenza, tra l’altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una forza di stabilizzazione che richiederebbe un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto, ma ne sono certa, si possa votare all’unanimità.”
TRUMP “ALBA STORICA PER IL MEDIO ORIENTE”
Oggi “è un’alba storica per il Medio Oriente, l’era d’oro di Israele” e per questo “voglio ringraziare per questo il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Non è una persona facile con cui trattare, ma è questo che lo rende grande. Grazie mille, Bibi. Hai fatto un ottimo lavoro”. Lo aveva detto il presidente Usa Donald Trump alla Knesset in mattina. Nel suo intervento Trump ha aggiunto: “Grazie ai Paesi arabi e musulmani che hanno fatto pressioni su Hamas. E’ un trionfo per Israele e per il mondo, tutte queste nazioni che lavorano insieme per la pace. Le prossime generazioni ricorderanno questo momento in cui tutto ha iniziato a cambiare”. Oggi “dopo 2 anni di prigionia, 20 ostaggi sono tornati e altri 28 potranno riposare. Dopo anni di guerra, i cieli sono calmi e il sole risorge in Terra santa in una regione che vivrà in pace per l’eternità”. Oggi “non è solo la fine della guerra, ma anche del terrorismo. E’ l’inizio di un’armonia per Israele e per la regione. Israele ha vinto e ora deve godere dei frutti di questo lavoro e conseguire la pace in Medio Oriente” ha concluso.
“Abbiamo risolto otto guerre in 8 mesi”, ha aggiunto Trump. “E’ una bella sensazione sapere che sono stati liberati gli ostaggi. La mia personalità mi dice di fermare le guerre, non come dice Hilary Clinton che la mia personalità vuole le guerre”, ha affermato. Trump ha proseguito: “Abbiamo armi che nessuno ha mai avuto, ma spero di non doverle mai usare. Ne abbiamo dato molte a Israele”.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è rivolto all’omologo di Israele, Isaac Herzog, chiedendogli di “concedere la grazia a Netanyahu”. Il premier israeliano è coinvolto in tre diversi processi per corruzione. “È stato uno dei migliori premier in tempo di guerra”, ha aggiunto Trump, mentre parte dei deputati hanno applaudito.
TRUMP HA SEGUITO IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI DALL’AIR FORCE ONE
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha guardato una diretta del rilascio degli ostaggi israeliani da Gaza mentre è a bordo di Air Force One prima di atterrare in Israele. Lo riportano i media israeliani. Successivamente Trump è atterrato ed è stato accolto all’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv dal presidente di Israele, Isaac Herzog, e dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu e dalla moglie Sara. Erano presenti anche l’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, il genero di Trump, Jared Kushner, e la figlia Ivanka. Subito dopo essere sceso dalla scaletta dell’aereo, Trump ha parlato per alcuni minuti con Herzog e Netanyahu e successivamente con la figlia e Kushner e con Witkoff.
“E’ un grande onore per me. Una giornata grandiosa e bella. Un nuovo inizio”. Questo il messaggio scritto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul libro degli ospiti dopo il suo arrivo alla Knesset, il parlamento israeliano, dove a breve pronuncerà un discorso.
Trump Successivamente decollerà verso l’Egitto per il vertice su Gaza alla presenza di leader regionali e internazionali, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
NETANYAHU “TRUMP IL PIU’ GRANDE AMICO DI SEMPRE DELLA CASA BIANCA”
“Benvenuto a Gerusalemme e in Israele in questo giorno commovente ed emozionante che resterà scritto nella storia. Anche lei rimarrà iscritto nella storia di Israele. Noi ricordiamo i nostri amici. Sappiamo la sua determinazione per il ritorno degli ostaggi”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset davanti a Donald Trump. Netanyahu ha aggiunto: “Quando siamo stati informati che tutti gli ostaggi vivi sono tornati è stata una grande emozione. Quanto abbiamo aspettato. La ringrazio personalmente e a nome di tutta la nazione. Grazie signor presidente”.
Il presidente Donald Trump “è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca. Nessun ha mai fatto quello che ha fatto Lei alla Casa Bianca. Grazie per la proposta (del piano per porre fine alla guerra a Gaza) che porta a casa tutti i nostri ostaggi, che pone fine alla guerra raggiungendo tutti i nostri obiettivi e apre la porta a espansione alla pace nella nostra regione”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset davanti a Donald Trump nel giorno in cui Hamas ha liberato 20 ostaggi. Nel suo discorso, Netanyahu ha elencato una serie di motivi per ringraziare Trump: “Per aver riconosciuto la sovranità sulle alture del Golan. Grazie per essersi schierato contro le menzogne da parte dell’Onu alle Nazioni Unite, grazie per aver mediato gli storici Accordi di Abramo, grazie per essersi ritirato dal disastroso accordo sul nucleare iraniano e per aver appoggiato l’operazione Rising Lion – in Iran, a giugno scorso”.
OHANA “CANDIDIAMO TRUMP AL NOBEL PER LA PACE”
“Presentiamo la candidatura di Trump per il prossimo Nobel per la pace. Nessuno lo merita più di Lei”. Lo ha dichiarato il presidente del parlamento israeliano, Amir Ohana, accogliendo il presidente Usa Donald Trump alla Knesset nella giornata in cui Hamas ha rilasciato 20 ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023, in seguito all’iniziativa di Trump. “Il mondo ha bisogno di più persone come Trump. Lei è il presidente della pace, nessuno ha fatto più di Lei per la pace”, ha aggiunto. “La vera pace si raggiunge attraverso la forza. Merita il più alto riconoscimento per promuovere la pace”, ha proseguito, affermando che Trump sarà ricordato come un “gigante della storia dell’ebraismo”.
ALLONTANATI DUE PARLAMENTARI CON UN CARTELLO SUL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA
I commessi della Knesset hanno allontanato alcuni parlamentari di sinistra dalla sessione dopo aver sventolato un cartello che invitava Trump a “riconoscere la Palestina” durante l’intervento del presidente Usa Donald Trump. Quest’ultimo ha definito “molto efficiente” il personale.
IL VIDEO DELL’ARRIVO DI TRUMP IN ISRAELE
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).