Dal fantomatico tecnico della luce che suona alla porta, fino al sedicente direttore dell’ufficio postale che si premura che sia stata ritirata tutta la pensione, per arrivare al finto poliziotto in divisa che avverte dell’incidente del nipote, di cui magari arriva anche una telefonata con la voce riprodotta dall’intelligenza artificiale: sono tante e ben congegnate le truffe agli anziani, ancor più a rischio d’estate, quando i parenti e i vicini di casa sono via per le ferie.
Per sensibilizzare sia le potenziali vittime che tutti quelli che gravitano loro intorno, chiamati a “fare rete” per proteggere chi è più esposto, la Polizia di Stato in vista dell’estate ha lanciato la campagna anti-truffe ‘Più sicuri insieme’. ”Lavoriamo innanzitutto sulla prevenzione”, dice il vice questore aggiunto Graziella Currò, che da portavoce del questore di Milano è impegnata in questo periodo in un tour di incontri di sensibilizzazione nel capoluogo lombardo e nell’hinterland. La premessa è che ”la truffa è un reato subdolo, di cui chiunque può cadere vittima. Il truffatore infatti non è il delinquente di turno, è preparato, veste e parla bene. Agisce di giorno, spesso con un complice. Conosce benissimo la sua vittima, sa come si chiamano figli e nipoti; ne monitora i movimenti prima, quindi sa dove va a fare la spesa e a ritirare la pensione. Quando si presenta all’anziano, con artifici e raggiri crea un clima a lui familiare, per guadagnarsene la fiducia e farlo sentire tranquillo”.
Per questo ”non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto”, si raccomanda la dottoressa Currò con le potenziali vittime, che spesso, sentendosi ‘fregate’, ”molto più del danno economico accusano quello morale”. Il messaggio ai familiari è di ”non lasciare gli anziani soli” e di accompagnarli sempre quando ritirano la pensione. È quella, infatti, una delle situazioni di rischio maggiore. La truffa più comune in questi casi è quella del finto direttore, vestito in giacca e cravatta e pronto a correre dietro all’anziano all’uscita dell’ufficio postale: ”Aspetti, non le abbiamo consegnato tutti i soldi” o ”mi manca una firma sulla ricevuta di prelievo”. E a quel punto, con un complice che a poca distanza fa da palo, ne approfitta per derubare la vittima del denaro appena ritirato. Allo stesso modo bisogna stare attenti a chi chiede indicazioni all’uscita dei negozi, ricordando sempre di mettere via il portafogli prima di uscire in strada.