Trivulzio, ricavi affitti crescono: sfratti rinviati

12 milioni di euro annui

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A fine anno i ricavi del Pio Albergo Trivulzio di Milano per gli affitti delle proprie case aumenteranno del 10,9% sul 2023, raggiungendo quota 12,6 milioni di euro. E’ quanto si legge nella ‘relazione budget 2024’ del più grande istituto di cura milanese, guidato dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, rinnovato ad agosto per un altro anno, comparando i dati con quelli del bilancio 2023 che fotografava 90 milioni di ricavi totali, di cui 11,5 mln derivanti da canoni e proventi dal patrimonio immobiliare, e perdite per 20,7 milioni.

L’aumento previsto dall’Ente sarebbe la diretta conseguenza del recupero di canoni arretrati su 99 posizioni e l’elaborazione dei “consuntivi 2021 e 2022 degli stabili cielo terra”, si legge nel documento. Il PAT è stato affidato all’ex prefetto e commissario straordinario di Roma, che attualmente ricopre anche le cariche di consigliere del Ministero delle Infrastrutture e membro del cda di Esselunga, nel 2023 con l’obiettivo di predisporre un piano di risanamento. Piano basato sulla valorizzazione del patrimonio con il conferimento a un fondo immobiliare, gestito da Invimit e della durata di 5 anni, di una parte dei 1.248 immobili di proprietà (341 sfitti), anche in zone di pregio di Milano, e 70 aree agricole. Nel frattempo giovedì il Tribunale di Milano ha rinviato a novembre le 9 udienze di convalida sfratto previste nelle stessa giornata per inquilini del Trivulzio. E’ quanto hanno comunicato i legali dell’Ente – l’1 agosto è andato in pensione il direttore affari generali e legali, avvocato Massimo Meraviglia – ai sindacati degli abitanti. Le 9 udienze sarebbero le prime di circa 30 famiglie invitate a comparire in tribunale, secondo la denuncia di Sicet, Sunia e Unione Inquilini. Lo scorso 18 luglio Tronca, in audizione alle commissioni congiunte Sanità e Sostenibilità Sociale di Regione Lombardia, ha parlato di sfratti presi in considerazione solo in casi di “evidente ed enorme morosità”. Secondo i sindacati invece si tratta di sfratti per finita locazione. Le situazioni dei “soggetti fragili” – circa il 15% degli inquilini, anche se non esiste un’anagrafe utenza sui redditi di chi abita nelle case del Pat – verranno valutate dopo l’estate.

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