TRECATE NO – “Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni”:così si esprimeva Peppino Impastato, ucciso il 9 maggio 1978 a causa delle denunce tuonate contro il boss Tano Badalamenti sui giornali e, soprattutto, da Radio Aut, una radio libera da lui stesso fondata per diffondere i suoi ideali di legalità grazie all’ironia e allo sberleffo.
Per non rendere vana l’azione di tante persone che hanno lottato contro la mafia perdendo la propria vita, l’Amministrazione comunale di Trecate ieri, ha commemorato la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” giunta alla XXIV edizione e riconosciuta dallo Stato con Legge n. 20 del 08.03.2017.
<<Sono centinaia le vittime della mafia e ogni anno, purtroppo, l’elenco si aggiorna con nuovi nomi: l’azione della politica, delle Forze dell’ordine e della magistratura deve essere quindi tesa a una lotta senza quartiere contro i fenomeni malavitosi che negli anni si sono infiltrati nella società italiana in tutte le Regioni e in molteplici aspetti dell’economia del Paese. Queste morti sono per noi monito per la costruzione di una società più giusta perché le loro azioni non siano dimenticate e siano invece motivo di orgoglio e di spinta a perpetrarne gli ideali da parte di tutti i cittadini onesti.>>. Queste le parole procunciate dal sindaco di Trecate Federico Binatti in occasione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”