La chiusura dell’Ottobre in rosa di Ccr Insieme Ets, la mutua di comunità della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che si è tenuta il 30 ottobre in sala don Besana, a Busto Garolfo, ha messo in fila numeri che parlano da soli e danno il senso concreto della prevenzione.
«Con la nostra mutua, da marzo a ottobre sono state effettuate 555 visite gratuite di prevenzione, di cui 240 nel solo mese di ottobre: 24 persone sono state inviate al secondo livello (12 nell’ultimo mese) e tre casi hanno richiesto un intervento chirurgico urgente -ha detto Roberto Scazzosi, presidente della banca-. Siamo davanti a un’attività di altissimo valore, perché anche quando una sola vita viene salvata grazie a questo lavoro condiviso, il risultato non ha prezzo. Non è uno spot: è la nostra idea di banca, vicina alle persone e al territorio, che sceglie di investire tempo e risorse dove si fa davvero la differenza».
La serata di chiusura dell’Ottobre in rosa, moderata da Maria Carla Ceriotti, presidente di Ccr Insieme Ets, ha intrecciato voci e competenze con un obiettivo comune: spiegare, con parole semplici, perché arrivare per tempo cambia la storia della malattia.
Delia Mezzanzanica, volontaria AIRC e ricercatrice della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha ricordato i sessant’anni di sostegno alla ricerca portati avanti dall’associazione e il valore dell’informazione scientifica diffusa nelle scuole e nelle piazze: «Oggi una donna su tre può incontrare una diagnosi oncologica nel corso della vita, ma la sopravvivenza cresce grazie a terapie sempre più mirate. Per questo stili di vita corretti e adesione agli screening gratuiti restano le prime alleate della salute».
Dall’ospedale di Legnano, la chirurga Paola Maria Gini ha riportato l’esperienza quotidiana della breast unit: «Lo screening mammografico è l’arma che ci permette di trovare lesioni non palpabili e curarle con trattamenti meno invasivi. Quando la diagnosi è precoce, la sopravvivenza a cinque anni sfiora l’88%: lo vediamo ogni giorno nelle nostre corsie».
È arrivata direttamente dalla sala operatoria Laura Balzarotti, chirurga senologa dell’Ospedale Fornaroli di Magenta e referente scientifica di Salute Donna Magenta. Il suo racconto ha un tratto netto: prevenzione che significa interventi più conservativi, margini chirurgici sicuri, ricostruzioni meglio pianificate, uso mirato della biopsia del linfonodo sentinella. «La migliore prevenzione è quella che non si rimanda: quando arriviamo presto, la chirurgia diventa più lieve e la qualità di vita dopo l’intervento è più alta».
Di fronte ai dati europei, l’oncologa Silvia Negretti ha collegato l’adesione agli screening alla riduzione della mortalità per tumori registrata nel nostro Paese: «Il sistema sanitario universalistico funziona, ma servono risorse e appropriatezza: meno esami inutili, più programmi organizzati, lotta al fumo, informazione chiara. La ricerca sta portando farmaci sempre più intelligenti e personalizzati, ma senza diagnosi precoce perdiamo un vantaggio decisivo».
In chiusura, l’epidemiologa Sabina Sieri (Istituto Nazionale dei Tumori) ha richiamato le raccomandazioni del nuovo Codice europeo contro il cancro e il legame tra alimentazione, attività fisica, consumo di alcol e rischio oncologico: «Se applicate davvero, queste indicazioni potrebbero prevenire fino al 40% dei tumori. Ma perché accada, serve una comunità che accompagni le persone nelle scelte quotidiane».
«È così l’Ottobre in rosa della nostra mutua, costruito con AIRC, Salute Donna e LILT, mostra la sua natura più concreta –ha concluso Scazzosi-: un lavoro di squadra che porta informazione, organizza visite, attiva percorsi rapidi quando serve e, soprattutto, intercetta in tempo ciò che altrimenti verrebbe scoperto troppo tardi. La prevenzione, qui, non è uno slogan: è un impegno di comunità che continua e in cui come banca crediamo davvero».
E l’impegno prosegue a novembre, quando sono in calendario tre nuove giornate di prevenzione: venerdì 14 a Buguggiate (seno), mercoledì 19 a Busto Garolfo (cute) e venerdì 21 Dairago (cute). «Per proseguire un percorso che ha già dimostrato efficacia concreta con invii rapidi e casi presi in tempo», sottolinea Maria Carla Ceriotti.





















