MILANO – Trenord ha reso noto che settembre sarà un mese di pioggia di bonus per i pendolari lombardi. Sono, infatti, ben 26 linee su 37 che nel mese di giugno non hanno raggiunto lo standard minimi di affidabilità. Pertanto i pendolari del 70 % delle linee lombarde potrà acquistare l’abbonamento mensile con lo sconto del 30%, nel caso di abbonamento annuale potranno richiedere il Bonus alla scadenza dell’abbonamento. In cima alla classifica delle linee peggiori calcolate sui ritardi, le soppressioni e la riduzione di carrozze ci sono quelle con origine o destinazione Milano che ammontano a 15 tratte. La seconda provincia è Brescia con 5 linee su 5 che interessano la città della Leonessa. Numerose però sono anche le linee (11 che) non interessano il capoluogo ma le aree periferiche della regione, tra queste entra per la prima volta la Brescia Iseo Edolo.
E pensare che il piano emergenziale annunciato dall’a.d. e direttore generale Marco Piuri (nella foto in evidenza) a dicembre scorso doveva tamponare il collasso dell’azienda. Nonostante la soppressione di ben 150 treni giornalieri e la promessa solenne che grazie ai tagli di 150 nel 2019 ci sarebbero stati treni più affidabili e regolari, Trenord ( 50% FNM e 50% FS) è ancora al collasso. La crisi si è invece aggravata nella gestione inefficiente dei turni del personale di scorta (capi treni) e di condotta (macchinisti), nella manutenzione dei convogli nonostante le costose esternalizzazioni e la riorganizzazione denominata (deposito esteso). I treni nuovi arrivano con il contagocce ed il personale diminuisce anziché crescere come promesso. A ciò va aggiunto che la rete gestita da RFI (gruppo FS) e FNM è sempre malfunzionante e causa anch’essa disservizi. Con le risorse pubbliche trasferite a Trenord e la crisi climatica in una regione come la Lombardia ci si aspetterebbero ben altri servizi.