LOMBARDIA –ย La ‘ndrangheta “si รจ diffusa e radicata in Lombardia nel corso degli ultimi decenni” e lo dimostrano le “diverse sentenze passate in giudicato” che hanno coinvolto “personaggi di spicco della consorteria criminale di origine calabrese”. Lo scrive il gip di Milano, Alessandra Clemente, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato a 18 arresti (10 in carcere e 8 ai domiciliari) per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico illecito di rifiuti, frode fiscale, autoriciclaggio, usura ed estorsione.
Grazie a questa e altre inchieste condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia, prosegue il giudice, “รจ stata dimostrata, in sostanza, la presenza, attraverso l’attecchimento sul territorio, di strutture locali, proiezioni speculari della casa madre calabrese, che attraverso la riproduzione di regole, di organizzazione e di un modus operandi intimidatorio ed omertoso, sono riuscite a far attecchire il noto fenomeno criminale in zone solo apparantemente refrattarie, ma invero, permeate dalle basi, a poco a poco, fino a un assoggettamento diffuso tale”.
Perchรจ in Lombardia, si legge in un altro passaggio del provvedimento, “si รจ superata la logica dell’inflitrazione, intesa come sporadico e circoscritto inserimento dei mafiosi in uno o piรน traffici illeciti, e ad essa รจ subentrato il radicamento nel territorio, dove la presenza della ‘ndrangheta รจ stabile e costante e ciรฒ, ovviamente, ne determina una forma di visibilitร e riconoscimento”. Le cosche calabresi si sono via via radicate nel territorio lombardo grazie al cosiddetto “capitale sociale” della ‘ndrangheta, termine che indica “la disponibilitร del mondo imprenditoriale, politico e delle pubbliche amministrazioni ad entrare in rapporti di reciproca convenienza con il sodalizio mafioso”.