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Traffico di droga in carcere a Opera, Milano e hinterland: 30 arresti

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OPERA Trenta persone sono finite in carcere e ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Dda su un traffico di stupefacenti in diverse piazze di spaccio tra Milano e l’hinterland. Le indagini dei Carabinieri (compagnia di Corsico e Ros) hanno smantellato piu’ gruppi di spacciatori attivi tra Rozzano e il capoluogo lombardo.

L’inchiesta dei pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, coordinati dall’aggiunto Alessandra Dolci, in cui sono contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico anche internazionale di stupefacenti, riciclaggio, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, e’ nata dagli accertamenti della Polizia penitenziaria che ha scoperto una rete all’interno dell’istituto penitenziario di Opera con il coinvolgimento di familiari dei detenuti i quali, oltre a curare l’introduzione in carcere della droga e dei telefoni cellulari, avrebbero garantito il collegamento con esponenti di spicco di gruppi organizzati operanti, in particolare, nella zona di Rozzano, Milano (nei quartieri Barona, Gratosoglio, Comasina e Quarto Oggiaro), Pavia, nel territorio della Campania, dell’Emilia Romagna, con diramazioni anche in Spagna (in particolare nelle citta’ di Malaga e Barcellona). Da qui gli investigatori dell’Arma di Corsico sono risaliti a due gruppi distinti: uno attivo a Rozzano, l’altro in zona Sempione a Milano. Parallelamente il Ros – Reparto anticrimine ha ricostruito l’operativita’ di un’altra organizzazione dedita al traffico e allo spaccio nel quartiere milanese della “Barona” dove la droga veniva distribuita in due piazze di spaccio rispettivamente nella zona delle case popolari e in un centro commerciale oppure consegnata a domicilio. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 240.000 euro in contanti e 329 chili di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana.

LE INDAGINI
Le indagini, avviate nel 2019 e condotte dagli agenti di polizia penitenziaria di Opera, i Carabinieri della Compagnia di Corsico e del Reparto Anticrimine di Milano hanno svelato l’esistenza di una rete per il traffico di droga con piazze di spaccio all’interno dell’istituto penitenziario alimentate grazie al coinvolgimento di familiari dei detenuti i quali, oltre a curare l’introduzione in carcere degli stupefacenti e dei telefoni cellulari, avrebbero garantito il collegamento con esponenti di spicco di gruppi organizzati attivi a Rozzano, Milano (nei quartieri Barona, Gratosoglio, Comasina e Quarto Oggiaro), Pavia, nel territorio della Campania, dell’Emilia Romagna, e con diramazioni anche in Spagna. In particolare nelle città di Malaga e Barcellona dove stazionavano due degli indagati ritenuti gli organizzatori delle spedizioni di droga verso l’Italia ai quali gli gli acquirenti facevano arrivare tramite corrieri il denaro necessario al pagamento dei carichi (in larga parte hashish e marijuana) destinato alle piazze di spaccio milanesi. Tra i primi riscontri nel corso delle indagini il sequestro febbraio del 2020 presso l’aeroporto di Orio al Serio sono stati intercettati e sequestrati 53mila euro in contanti nascosti nel doppio fondo di una valigia di una delle indagate pronta a partire per Malaga.

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