“Dopo il partito islamico, la concessione della moschea. Ci sono tutti gli elementi perché Magenta diventi una enclave musulmana alle porte di Milano e ciò desta molta preoccupazione”, dichiara l’eurodeputata Isabella Tovaglieri.
“Anche se questo processo di islamizzazione sta avvenendo apparentemente nel quadro delle leggi democratiche – prosegue l’esponente lombarda della Lega – non possiamo ignorare che, dietro al paravento della legalità, una parte consistente della comunità musulmana continui a portare avanti, promuovendole anche presso le nuove generazioni, la sharia e altre usanze islamiche arcaiche e liberticide, che sono in aperto contrasto con i dettami della nostra Costituzione e con i diritti fondamentali dell’individuo, in particolare delle donne.
C’è poi un problema di sicurezza enorme: anche se la libertà di culto è garantita dalla nostra Carta, sappiamo che nessuno può controllare ciò che avviene nelle moschee, che più di una volta hanno dimostrato di essere luoghi di indottrinamento all’estremismo e al terrorismo”.
Una posizione condivisa e rilanciata anche dall’assessore all’Urbanistica e Territorio di Magenta Simone Gelli (Lega). “In questi anni ricordo a tutti che abbiamo chiuso una moschea abusiva, poi siamo intervenuti all’interno dell’allora Cas della Vincenziana, dove anche lì era stata rilevata la presenza di una sorta di moschea abusiva – sottolinea Gelli. – Dopodiché le assurde accuse di voto di scambio, a me e alla Lega, per cui ho personalmente querelato chi ci ha falsamente accusati. Continuo a pensare che Magenta abbia altri problemi e necessità. Saremo sempre in prima linea per difendere i magentini e l’identità della nostra comunità”, conclude l’assessore leghista.