― pubblicità ―

Dall'archivio:

Tour della Memoria: israeliani in visita al “Campo A” alla Fagiana di Boffalora

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Un evento straordinario, sia per la sua tempistica organizzativa, dovuta a una richiesta “dell’ultimo minuto”, sia per la sua eccezionalità di ospiti e per il contenuto, ha avuto luogo il 6 giugno, presso Villa La Fagiana di Boffalora Sopra Ticino, in Località Madonnina (Ponte del Ticino). Si è trattato di un incontro con un gruppo di israeliani, in Italia in un “Tour della Memoria”, per una visita guidata a quello che fu il sito del Campo A per l’Aliyah Bet 1945-1948 di Boffalora Sopra Ticino.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – Spieghiamo brevemente questa pagina di Storia. Dopo la guerra, gli ebrei sopravvissuti alla Shoah si mossero – dall’Est Europeo anche a causa di nuove violente sommosse antisemite – in un grande esodo di massa chiamato HaBricha (La Fuga), verso Germania, Austria e Italia (circa 250.000 persone).
Gli sfollati furono smistati in Campi-profughi, allestiti nel contesto di una grande operazione d’accoglienza finalizzata alla loro partenza verso una nuova Patria.
Dai DP-Camp anglo-americani molti partirono verso Inghilterra, Canada, Stati Uniti.
Altri invece, aiutati dalle organizzazioni sioniste, fecero parte dell’Aliyah Bet (Emigrazione B; la lettera B indicante “segretezza”), le partenze clandestine verso la Palestina mandataria.
Clandestine poiché gli inglesi, che amministrarono quella terra fino al ’47-’48, avevano chiuso le porte agli ebrei eu¬ropei già dal ’39 (in quel momento, in fuga da Hitler), per evitare problemi col mondo arabo. Fu allora, in quegli anni di persecuzione, che venne dato il nome in codice di Aliyah Bet ai drammatici “viaggi della speranza”.
L’Aliyah Bet del dopoguerra fu di 70.000 persone, di cui 25.000-30.000 solo dall’Italia.

Ad organizzare e a condurre l’iniziativa, l’ANPI di Magenta, che ha esteso l’invito alla partecipazione al Parco del Ticino, ai Comuni di Boffalora Sopra Ticino e di Magenta (presente l’Assessore Chiodini) e ai rappresentanti del Gruppo della Memoria Diffusa (di cui ANPI Magenta fa parte), comitato promotore della stele alla Memoria del Campo A, inaugurata l’11 settembre 2022. Nonché ai rappresentanti del Gruppo di Ricerca sul Campo A di Magenta 2014-2017.
L’eccezionalità dell’incontro si è dovuta alla presenza, fra i diciassette visitatori da Israele, di alcuni eredi di questa Memoria, figli di militari della Brigata Ebraica, che furono presenti e operativi nel Campo A.
Inoltre, alla partecipazione di Aldo Li Gobbi, figlio di Alberto Li Gobbi, ufficiale dell’esercito che dopo l’8 Settembre si unì alla Resistenza, e che nel dopoguerra fu parte attiva dell’operazione Aliyah Bet e di quella di Asher Diamant.

Con gli ospiti da Israele, una guida per la traduzione simultanea, che ha agevolato notevolmente il percorso di spiegazione. La visita, dopo i saluti e un’introduzione storica da parte del capocomitiva, Col. Benny Michelsohn, Presidente della Commissione di Storia militare israeliana, ha avuto inizio negli spazi privati di Villa La Fagiana, aperti nell’occasione dal proprietario, che con la consueta cortesia e disponibilità verso l’ANPI ha fatto accoglienza.
Il gruppo si è poi trasferito all’esterno, presso la stele, il cui testo a fronte in inglese è stato letto con attenzione dai visitatori.
A conclusione dell’evento, l’intervento di Elisabetta Bozzi, Vicepresidente dell’ANPI di Magenta che, nel ricomporre il quadro storico, ha sottolineato il sostegno morale e fattivo del CLN all’operazione Aliyah Bet del dopoguerra, raccontando così l’intreccio di due storie di Resistenza. Esprimendo inoltre gratitudine alla Brigata Ebraica, per il contributo alla nostra Liberazione, e ricordandone i caduti seppelliti a Piangipane, nel Ravennate.
Un opuscolo dall’emblematico titolo, Il Ponte, curato da ANPI Magenta in versione italiana e inglese, che oltre alla storia del Campo A riporta quella della Resistenza nel Magentino e del ponte napoleonico, è stato donato ai presenti.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi