È stato arrestato all’alba di oggi all’interno di un centro di accoglienza di Milano per stranieri, tra cui minori non accompagnati, il 28enne indagato per istigazione e associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale.
La struttura, in cui l’uomo aveva lavorato saltuariamente come mediatore culturale e interprete dall’arabo, è stata perquisita dalla polizia, così come altri luoghi in cui il 28enne senza fissa dimora ogni tanto alloggiava. L’uomo infatti non aveva un’occupazione stabile, ma solo lavori saltuari nel campo dell’edilizia e della ristorazione, oltre alla collaborazione come mediatore culturale con diversi centri di accoglienza in varie città, tra cui Milano, dove si era trasferito nel 2020. Al momento dell’arresto – è emerso durante la conferenza convocata in questura – l’uomo si è dimostrato ”tranquillo e abbastanza collaborativo”.
Il 28enne marocchino accusato di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e indagato anche per associazione con finalità di terrorismo internazionale è stato arrestato in una comunità di accoglienza per minori non accompagnati, a Milano, dove collaborava come interprete e mediatore culturale.
È quanto emerso nell’ambito delle indagini condotte dai poliziotti della Digos di Milano, sezione Antiterrorismo, nate in seguito a una denuncia presentata nel novembre dello scorso anno per minacce ricevute su un profilo Instagram. Si tratta, hanno spiegato gli inquirenti, di una “collaborazione saltuaria”: il 28enne, infatti, senza fissa dimora, aveva svolto altri lavoretti come cuoco e operaio edile.