Tennis: Sinner-Alcaraz, si balla tra le stelle (e il numero 1 del ranking mondiale..). Di Teo Parini

Per i bookmakers è Sinner il favorito per il titolo, soprattutto dopo la clamorosa eliminazione di Djokovic per mano di un Nardi meraviglioso.

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È per partite come questa che ci si allena ogni maledetto giorno. Immaginiamo lo stiano pensando entrambi, Jannik e Carlitos, a poche ore da un match che vale tutto l’oro che c’è. Non è la finale di Wimbledon, ma un giorno racconteremo pure di quella, ma solo – e si fa per dire – la semifinale di Indian Wells, torneo vecchio come il mondo e il prestigio pesante come granito che, nella mente degli organizzatori, avrebbe tutti i sacramenti per essere insignito dello status di quinto Slam. E chissà che un giorno possa diventarlo. Intanto è teatro di un accadimento importante per il tennis tout court e, ancora di più, per quello azzurro. Il perché è presto detto: vincesse Sinner la sfida titanica contro il più talentuoso giocatore in attività salirebbe al numero due del ranking mondiale, scapito proprio del rivale. Superfluo ricordare che per l’Italia sarebbe una prima assoluta.

Sinner, al lato pratico, sono ormai settimane che gioca e vince da tirannico numero uno ma anche il computer vuole ma sua parte e, ad oggi, Alcaraz e Djokovic ancora lo sopravanzano. Ma, appunto, lo spagnolo ha ormai l’azzurro negli specchietti con la stessa foga di sorpasso da scomodare il Nigel Mansell d’annata, quello che trovava il pertugio per infilarsi anche dove non c’era. Un altro record da abbattere è quindi alle porte e, a guardare la contingenza, sembra essere alla portata dell’italiano che in questo 2024 non ha ancora perso una partita, inanellando un filotto di successi che lo colloca in compagnia dei più grandi interpreti del passato. Alcaraz, dal canto suo, è un enigma e pure di quelli belli grossi. Detto di lui come del miglior tennista attuale in quanto a qualità tecnica, Carlitos, dal trionfo di Wimbledon ormai di quasi un anno fa non ne ha più azzeccate molte e dal possibile domino incontrastato si è passati alla versione sbiadita che lo contraddistingue ormai da troppo tempo.

Questa settimana, però, qualche automatismo si è rimesso in moto e la stesa riservata a Zverev, che lo aveva clamorosamente battuto in Australia, in tal senso è un discreto segnale di vitalità. Buon per il tennis, Sinner incluso, perché, considerata la penuria di talento che c’è in giro, il tennis ha bisogno come l’aria di un Alcaraz al top delle sue sconfinate capacità e, lo si è visto con il Fedal, le rivalità garantiscono la buona salute del circus. E non si vede cosa possa eguagliare la chance di vedere rivaleggiare all’ultimo sangue gli antitetici per eccellenza, Jannik e Carlitos. Il robot e l’artista: vi ricorda qualcosa? A Indian Wells, insomma, il piatto è bello ricco e che ne possa venir fuori un gran match ci sono tutte. Per i bookmakers è Sinner il favorito per il titolo, soprattutto dopo la clamorosa eliminazione di Djokovic per mano di un Nardi meraviglioso. Ma, si sa, i pronostici sono lì apposta per essere disattesi. La fiducia potrebbe essere l’ago della bilancia ed è inutile ricordare quanta ne abbia alle spalle l’altoatesino che ha disimparato la parola sconfitta.

In ogni caso, alle nostre latitudini viviamo davvero un gran momento; momento che troverà il suo acme dopo l’estate quando – questa volta la previsione è nostra – avremo il primo numero uno al mondo della storia d’Italia. Nell’attesa di sapere chi si sveglierà lunedì mattina sul secondo gradino del ranking, un pensiero positivo va a Matteo Berrettini che, lontano dalla gloria che ha conosciuto nemmeno così tanto tempo fa, ha fatto il suo ritorno in campo e, considerata la sfiga endemica che si porta appresso, è di per sé un’altra bella notizia. Una delle tante dalle tonalità celesti.

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