MILANO – Gioacchino Caianiello, il presunto “burattinaio” della rete criminale individuata dall’indagine ‘Mensa dei poveri’, deve restare in carcere. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Milano respingendo l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Tiberio Massironi che potrebbe ricorrere in Cassazione dopo questa decisione.
Caianiello si era difeso, attraverso le parole affidate al suo legale, sostenendo di avere sempre creduto di muoversi nell’universo della politica, senza mai prendere un soldo. L’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, sempre stando a quanto riferito dal legale, aveva affermato di avere utilizzato tutto il denaro transitato dalle sue mani a beneficio dell’associazione Agora’ riconducibile a Forza Italia e dello stesso partito, non trattenendo nulla per se’. Intanto, oggi e’ stato sentito dai pubblici ministeri Fabio Altitonante, il politico di Forza Italia ai domiciliari accusato di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Nei giorni scorsi, il suo legale, l’avvocato Vinicio Nardo, aveva rinunciato all’udienza davanti al Riesame dopo avere presentato istanza di revoca della misura cautelare