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Tajani: a Milano, il 5 e 6 maggio, Berlusconi abbraccerà popolo di Forza Italia

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MILANO Il vicepremier Antonio Tajani, nonche’ ministro degli Esteri, come coordinatore di Forza Italia, guidera’ la due giorni azzurra domani e sabato a Milano.

“Sara’ innanzitutto l’occasione per ribadire la nostra identita’ – spiega al “Giornale” – Diremo agli italiani cosa stiamo facendo al governo e ovunque siamo presenti nelle istituzioni e sui territori. L’evento di Milano e’ stata pensato e fortemente voluto da Berlusconi per rafforzare la nostra azione politica in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e per riaffermare i nostri valori. Siamo una forza di governo seria e responsabile, per questo e’ prioritario ascoltare e confrontarci con tutti i mondi, a cominciare da quello del lavoro, delle imprese e delle associazioni di categoria”. La kermesse cade durante il ricovero di Silvio Berlusconi: “Sta meglio ed e’ in progressivo recupero. Questa e’ la notizia che piu’ ci conforta anche perche’ Berlusconi e’ Forza Italia. So che ha lavorato molto in questi giorni per preparare la convention. Sono certo che in qualche modo riuscira’ ad abbracciare ancora una volta il suo popolo”.

A sette mesi dall’insediamento del governo Meloni, “Forza Italia ha mantenuto, e continua a mantenere, la sua posizione. Ci stiamo impegnando strenuamente sia al governo che in Parlamento, ma anche sul territorio con gli amministratori locali per far si’ che il centrodestra sia un elemento di stabilita’. Se ancora qualcuno nutrisse dubbi sulla nostra posizione, ribadisco che in Italia una forza di centro esiste e si chiama Forza Italia. Siamo alternativi alla sinistra e rappresentiamo nel nostro Paese il Partito popolare europeo. Puntiamo sui giovani e guardiamo al futuro”. Quanto alla deriva radicale del Pd: “E’ chiaro che in un partito come il Pd, cosi’ come si sta configurando, la parte piu’ moderata, cattolica e riformista si trova a disagio soprattutto quando si discute di valori non negoziabili. Non mi sorprenderei se altri esponenti che abbiano una storia del genere decidessero di lasciare un gruppo che si sta avviando verso una deriva massimalista e radicale”, ha concluso

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