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Stranieri ed emergenze sul territorio: c’è molto altro…

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Abbiamo letto con estremo interesse la   “lettera appello” inviataci dalla rete “Convochiamoci per la Pace” in relazione alla “questione migranti” nel Magentino. In realtà, la risposta dovrebbe arrivare dai candidati sindaci circa come gestire la situazione sempre più complessa. Ma anche Ticino Notizie intende dire qualcosa a riguardo.

Non mettiamo in dubbio la buona volontà e i nobili principi che animano l’azione di “Convochiamoci per la Pace”. Purtuttavia, scorrendo alcune di queste proposte, ci sembra che i soggetti promotori dell’iniziativa, vivano su Marte.

Già, perchè ad un certo punto si parla di “facilitare la ricerca del lavoro per i migranti, così come di garantir loro una soluzione abitativa”. Poco meno di dieci giorni fa, una delegazione del Consiglio regionale, dopo reiterate richieste, è riuscita finalmente ad entrare alla Casa Vincenziana di Magenta.

In via Casati, dal luglio del 2014 sono transitate oltre 200 persone, ad oggi ne sono alloggiate circa un centinaio, altre sono andate ma non si sa bene dove. Molte di queste non si sono mai mosse da qui. Ma soprattutto moltissime di queste, o hanno visto rifiutata la loro domanda di protezione internazionale, o ancora, si trovano in una sorta di limbo.

A riguardo, abbiamo domandato più volte all’Assessore Enzo Salvaggio molto attento sul tema, perchè il Comune non si facesse parte attiva per cercare di far lavorare questi soggetti 365 giorni all’anno – più che altro perchè un’occupazione da senso e dignità all’Uomo – e la risposta laconica è sempre stata la stessa: “Già, ma chi li assicura???”.

Ergo, stiamo parlando di aria fritta. La verità, purtroppo,  è un’altra. Le politiche migratorie del nostro Paese sono fallite miseramente. Ad oggi gli enti locali già al collasso, si trovano a gestire anche questa perenne emergenza, con il Prefetto che a sua volta, spesso e volentieri, fa da”passacarte” scaricando sui Comuni la patata bollente.  

Se questi sono i presupposti è evidente che ogni azione sul territorio, sarà destinata al fallimento se prima il problema non sarà risolto a monte. Innanzi tutto, sveltendo le pratiche per l’accertamento dei requisiti dei richiedenti asilo. Detto questo se quella dei migranti è un’emergenza lo è altrettanto, se non di più quella del lavoro, della famiglia tradizionale e dei nostri anziani che non arrivano alla fine del mese. Populismo? Può darsi.

Ma sta di fatto che tra Magenta e dintorni le fabbriche continuano a chiudere, i genitori pensionati, spesso diventano l’unico elemento di tenuta sociale per molti. Ecco la vera emergenza è questa.

Un’emergenza spesso silenziosa, dignitosa e che quindi, fa meno notizia. 

F.V. 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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