I carabinieri della Compagnia di Rho, con il supporto del Nucleo Radiomobile di Milano, hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo italiano di 33 anni, ritenuto responsabile di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. L’arresto arriva al termine di una complessa attività investigativa partita dopo la sparatoria avvenuta nella notte del 14 settembre scorso davanti a un locale di Lainate, nel Milanese.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 33enne avrebbe estratto un’arma e fatto fuoco contro il buttafuori del locale, che lo aveva semplicemente invitato ad allontanarsi poiché era scattato l’orario di chiusura. L’uomo della sicurezza, grazie ai propri riflessi e alla prontezza di spirito, era riuscito a mettersi in salvo, riparandosi dietro alcune auto parcheggiate. In totale furono sparati sette colpi, che solo per pura casualità non provocarono feriti.
Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Lainate, hanno permesso di risalire rapidamente al presunto autore del gesto. Durante la perquisizione nella sua abitazione, i militari hanno rinvenuto materiale ritenuto altamente sospetto: un jammer (dispositivo utilizzato per disturbare le comunicazioni), una cartuccia calibro 7.62, numerosi smartphone e schede SIM, oltre a denaro contante per oltre 10mila euro e una macchina conta-soldi. Elementi che, secondo gli investigatori, potrebbero indicare attività illecite più ampie.
Alla luce degli elementi raccolti, la Procura ha richiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere. Il 33enne è stato quindi trasferito in cella, a disposizione dell’autorità giudiziaria.




















