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‘Serve un’altra Liberazione, oltre il 25 aprile’, di Andrea Pasini

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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Conosciamo Andrea Pasini da tempo. Andrea conduce assieme alla famiglia una eccellente, operosa, brillante impresa di salumi ed insaccati (la Salumi Pasini di Trezzano), presente sul mercato da decenni nel segmento della salumeria di alta qualitร . Andrea coltiva da anni e parallelamente anche ‘il vizio’ della passione politica. Cominciamo col pubblicare questo suo intervento. Ne seguiranno altri. Benvenuto tra noi, Andrea! F.P.

 

Ma quale festa della liberazione? Oggi siamo piรน oppressi di prima.ย  ย  “Se la libertร  significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente cose che non vogliono sentire”. Da questo spunto, arrivatomi da George Orwell, mi introduco nel mondo dell’ipocrisia targata 25 aprile. Un sentimento che non si sviluppa soltanto nelle ventiquattro ore dedicate alla Liberazione, ma che permane nella mentalitร  della sinistra italiana. “รˆ sempre tempo di Resistenza” ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, due anni fa durante i festeggiamenti. “Una festa di speranza ancor di piรน per i giovani”, l’ha definita invece nel 2015. Speranze di un futuro diverso. Ma quale futuro puรฒ nascere con il sostegno inesistente di questa classe politica. E cโ€™รจ ne stiamo rendendo sempre piรน ย conto in questi giorni, dove per creare un governo stiamo assistendo ad un teatrino ignobile. Un futuro in cui manca il rispetto per la propria nazione? In cui si canta Bella Ciao ignorando quanti morti, da un fronte all’altro, la storia ci ha portato in dono. Ricordo ancora una frase, pronunciata dalla piรน alta carica del nostro Paese: “Battersi per un mondo migliore รจ possibile e giusto”. Per questo motivo vi dico che serve una nuova giornata della Liberazione. I cittadini italiani si trovano nuovamente ed infinitamente vessati. Serve una nuova Liberazione, ma dall’attuale classe politica. Classe politica egoista ed arrivista capace di riempirci le orecchie con i suoi discorsi composti da bei virtuosismi. Parole che evocano la libertร , la giustizia, l’onestร , ma che nascondo l’orgoglio lugubre di un passato nefasto, lasciando aperto uno spiraglio in direzione del comunismo. Vergognoso. Una bassezza culturale figlia della falsitร , incapace di concepire dei limiti. ย Serve un nuovo 25 aprile, una giornata per celebrare la riconquista della dignitร  dell’Italia. Una giornata non sia tinta di rosso o marchiata da una falce ed un martello, ma che abbia come punti di riferimento l’abbattimento delle tasse, la distruzione della pachidermica burocrazia e ridoni fiducia ad un popolo sull’orlo del suicidio. Una Liberazione da una classe politica ingiusta capace solamente di spendere i soldi da noi guadagnati con estremo sacrificio. Danaro, regalato, per mantenere i clandestini, che arrivano in numero sempre maggiore sulle nostre coste. Una Liberazione dalle istituzioni che mantengono i rom tutelandoli ben piรน degli italiani ed i risultati si vedo basti pensare al delinquente di origine Rom che a Milano ha rapinato picchiando con una ferocia inaudita e riducendo in fin di vita un anziano per derubarlo di pochi euro. Permettendogli di non lavorare, di non pagare le imposte e di usufruire di tutti i servizi per i quali paghiamo uno sproposito noi italiani . Una Liberazione da un sistema vessatorio a dir poco criminale. Sistema che ci obbliga a pagare senza darci nulla in cambio. Una Liberazione da una politica anti-tricolore che vede i nostri connazionali costretti a vivere nelle automobili o sotto i ponti, mentre ai clandestini viene concessa la possibilitร  di alloggiare in alberghi.

Abbiamo il dovere di batterci per una nazione in cui le istituzioni non siano nemiche delle imprese. Uno Stato volenteroso di aiutare i suoi cittadini a trovare un lavoro, mantenerlo e costruirsi un percorso. Uno Stato che metta gli italiani al primo posto e chiunque purchรฉ non sia nato da Bolzano a Palermo. Quale Liberazione puรฒ essere festeggiata sapendo che ogni giorno aumenta la povertร  nelle famiglie italiane? Partiti di destra, di sinistra e movimenti vari hanno tradito il proprio popolo. Ci fanno credere che la libertร  sia nostra, ora e per sempre, dopo essere stata “conquistata” il 25 aprile 1945. Ci tradiscono parlando di speranza, ma il domani racconta di testi di storia ย e sguardi ormai ย persi. Sventolano le loro bandiere, mentre un’altra serranda viene abbassata senza che nessuno dica niente. La sovranitร  e la dignitร  ci spettano di diritto, questo dobbiamo rivendicare il 25 aprile. Gridandolo forte, con tutto il fiato che abbiamo in gola. รˆ ora di ricordalo a questi politici. รˆ ora di ricordarlo a noi stessi. Serve una rivoluzione per combattere tutto questo schifo che giorno dopo giorno ci sta distruggendo. La nostra storia รจ in pericolo, le nostre radici e la nostra dignitร  vanno al macero. Tutto questo ha un unico mandante ed esecutore il sistema politico-finanziario, le lobby che vogliono renderci schiavi, che vogliono portarci via tutto quello che siamo stati in grado di costruire nel tempo. Il lavoro dei nonni, dei padri, degli avi bruciato nel nulla. ย Noi dobbiamo lottare, non celebrare una festa che non esiste. Quale Liberazione? Quale libertร ? Oggi siamo piรน oppressi e schiavi di prima, ce ne vogliamo rendere conto o no? Vogliamo riprenderci, con coraggio senza avere paura, la nostra vita e la nostra rispettabilitร ? Perchรฉ adesso il problema incombe sulle nostre teste, ma domani a pensarci saranno le nuove generazioni, nonchรฉ i nostri figli. Vogliamo costringerli a vivere un’esistenza da vittime? Io no, non ci penso neanche lontanamente. E voglio combattere per riconquistare la vera libertร .

Andrea Pasini- Trezzano Sul Naviglio

 

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