MILANO – “Il 26 marzo scorso il GIP del Tribunale di Monza ha disposto la mia archiviazione per la cosiddetta vicenda Seregno bollandola come “notizia di reato infondata”. Allora il mio nome venne ingiustamente associato a mondi e realtà infamanti, con dirette tv, conferenze stampa, titoli e ricostruzioni calunniose su giornali nazionali. Ora invece nulla: non una riga, nessuna velina, neppure un articoletto in diciottesima pagina. Chi mi ripagherà del violento e terribile fango mediatico di cui sono stato vittima?”.
Tutti ricorderanno, il 26 settembre scorso, la notizia dirompente degli arresti di Seregno e dell’accusa a Mario Mantovani di far parte di un sodalizio criminoso legato addirittura all’ndragheta.
A distanza di quasi 9 mesi, emerge oggi che le accuse sono state rigettate e pertanto acclarato che con l’ndragheta Mario Mantovani non c’entra nulla.
Del resto era già stato scarcerato l’imprenditore Antonino Lugarà, così come il sindaco stesso.
Così ha dichiarato Mario Mantovani questa mattina in occasione dell’udienza in corso presso il Tribunale di Milano, dove è tutt’ora in corso l’interrogatorio dell’ex Vicepresidente della Regione ad opera del Pubblico Ministero Giovanni Polizzi.