C’è stato un tempo, tutt’altro che remoto, nel quale a Milano e in altre parti d’Italia schierarsi ‘dalla parte sbagliata’ portava a rischiare la propria vita. Come successo a Sergio Ramelli, un ragazzo di quinta superiore pestato a sangue sotto gli occhi della madre, aggredito da baldanzosi militanti della sinistra extraparlamentare, morto dopo lunga agonia. Quella ‘parte’, il manipolo dei ragazzi e delle ragazze schierati a destra, in faccia al mondo e al conformismo marxista che insanguinava scuole e strade, avevano sogni, idee e canzoni. Molte di quelle canzoni le scrisse Carlo Venturino, un ragazzo di destra che si laureò in Medicina e concluse la sua vita terrena nel dicembre del 1983, dopo un tragico incidente in motocicletta.
Di quella stagione, di quelle passioni, di quegli amori, di queli slanci, il giornalista e scrittore Guido Giraudo è stato testimone, narratore e protagonista. Quella degli Amici del Vento, il gruppo di ‘musica alternativa’ di cui Carlo, il fratello Marco, Guido ed altri portarono la bandiera in anni nei quali era un rischio anche solo cantare ‘in difformità dal coro, è una storia che vale ancora la pena di essere ricordata, ripercorsa, letta, apprezzata. Quei ragazzi e quelle ragazze che sognarono la rivoluzione, o semplicemente un mondo migliore, oggi hanno capelli bianchi o diradati. Ma come recita una canzone degli Amici del Vento, siamo certi che nei loro occhi ‘il sogno non morirà’. Mai. Quella storia tornerà a inumidire gli occhi (e scaldare i cuori) questa sera, giovedì, a Milano. Andateci, ne vale la pena. In alto i cuori, Guido.
A buon rivederci, Carlo.
F.P.
Guido Giraudo
SOLE D’OCCIDENTE
Carlo Venturino e gli Amici del Vento
LA STORIA, LE IMMAGINI E LE CANZONI
con prefazione di Marco Venturino
“Per difendere il sole d’Occidente
dalla rossa montagna di menzogne,
ci siam messi con i nostri pochi anni
sui confini della nostra Civiltà”.
Carlo Venturino è stato il fondatore e l’anima del gruppo musicale degli Amici del Vento, le cui canzoni – dagli anni Settanta a oggi – sono un riferimento costante per i militanti dell’area non conforme, non solo italiana. Canzoni che raccontato le violenze degli “anni di spranga”, la repressione del regime, le storture del sistema ma, anche, le speranze, i sogni e le passioni di una gioventù capace di affrontare ogni minaccia senza piegarsi.
Questo libro è una testimonianza toccante che consente di ricordare la figura di Carlo (a quarant’anni dalla morte) ripercorrendo anche la storia di uno dei più celebri gruppi della Musica Alternativa.
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