Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.
Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.
LOMBARDIA – “Scuola, studenti, insegnanti e famiglie meritano più attenzione e rispetto. Lasciare a casa gli studenti e chiedere altro tempo, quando se ne è perso tanto, non è più ammissibile. Cosa è stato fatto dalla Regione per ripartire in sicurezza? Mentre prefetti, enti locali, soprattutto Città Metropolitana, e agenzie del trasporto pubblico hanno lavorato, e tanto, per garantire le condizioni per la riapertura di tutte le scuole, la Regione, sorda, ha deciso senza confrontarsi di lasciarle chiuse.
Suo dovere, invece, è fare la sua parte, coordinandosi con chi ha attivato soluzioni per ridurre i rischi, potenziando il trasporto pubblico e rimodulando tempi e orari. La Regione dovrebbe avere già predisposto un piano efficace con risorse e personale dedicato per implementare tracciamento, tamponi e controllo dei contagi sulla popolazione scolastica. Piano che, evidentemente, non esiste. Così come non ci risultano azioni incisive sul fronte del potenziamento del trasporto pubblico, nonostante l’approvazione di un nostro ordine del giorno durante l’assestamento di bilancio”.
È con queste parole che la consigliera regionale del Pd Paola Bocci critica la decisione di Regione Lombardia che obbliga tutte le scuole secondarie di secondo grado a proseguire con la didattica a distanza al 100%, fino al prossimo 24 gennaio.
“Continuerò a sollecitare la Regione, perché faccia la sua parte, affinché le scuole possano essere riaperte a tutti gli studenti in sicurezza – conclude Bocci – La scuola è una priorità e servono fatti subito, perché di tempo la Regione ne ha già perso abbastanza”.
Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.