Martedì sera, presso l’Auditorium “Ennio Morricone” di Santo Stefano Ticino, si è svolto un Consiglio comunale straordinario e urgente, convocato per discutere il progetto dell’impianto fotovoltaico “Ranteghetta”, proposto su quasi un milione di metri quadrati di superficie agricola.
Il Consiglio ha votato all’unanimità una delibera di indirizzo di esplicita contrarietà alla realizzazione dell’impianto, approvando e inviando al Ministero dell’Ambiente una serie di osservazioni tecniche e normative che sollevano numerose criticità. Oltre alla presa di posizione politica chiara, l’Amministrazione ha richiesto che il progetto venga sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), coinvolgendo anche gli enti sovracomunali come Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e i Ministeri competenti.
I contenuti delle osservazioni
Le osservazioni redatte dal Comune e dal gruppo “Uniti per Santo Stefano” evidenziano come l’intervento:
Non rientri tra gli interventi assentiti negli ambiti agricoli di interesse strategico previsti dal PTM (Piano Territoriale Metropolitano);
Collida con i criteri di riduzione del consumo di suolo sanciti dal PTR (Piano Territoriale Regionale), con particolare riferimento alle aree agricole strategiche;
Contrasti con le norme del PGT (Piano di Governo del Territorio) del Comune di Santo Stefano Ticino, che tutela le stesse aree come zone agricole di interesse strategico.
Le criticità ambientali e sanitarie
Nel documento viene inoltre chiesto di esplorare con maggiore dettaglio il possibile effetto “isola di calore” da fotovoltaico (PVHI) che un impianto di tali dimensioni potrebbe generare, con impatti significativi sul microclima locale. Viene segnalata anche la mancanza di un’analisi approfondita sugli effetti sulla popolazione, in particolare rispetto ai campi elettromagnetici generati dall’impianto e dalle infrastrutture ad esso collegate.
Un appello alla cittadinanza
Il gruppo consiliare “Uniti per Santo Stefano” ha messo a disposizione dei cittadini una versione semplificata delle osservazioni – in “pillole” – per permettere anche a chi non dispone di una PEC di inviare il proprio parere al Ministero tramite SPID o CIE, il cui termine è scaduto ieri, 4 giugno. Le osservazioni sono state suddivise in gruppi tematici.